OLBIA. A Sant’Ignazio si è svolta ieri la messa di commitato. Hanno salutato e ringraziato i tre frati cappuccini per i quasi dieci anni trascorsi in città. Fra Claiudio Cau va a specializzarsi in teologia sistematica a Cagliari, padre Carlo Frau sarà parroco della chiesa di Nostra Signora di Valverde a Iglesias e padre Alberto Costa andrà nel santuario della Madonna della Consolazione di Is Molas a Pula.
Al loro posto arriveranno altri tre cappuccini: il parroco guardiano fra Amedeo Salis (ex guardiano del santuario di Sant Antoine di Bastia in Corsica), fra Ignazio Cirina da Suelli e padre Maurizio Gaviano (ex parroco di NS di Valverde di Iglesias).
“Siamo arrivati ad Olbia dopo tre anni dalla fondazione di padre Piero Pigozzi della chiesa di Sant’Ignazio da Laconi – dice padre Alberto raggiunto al telefono mentre si trova in viaggio verso Pula – e abbiamo trovato una straordinaria comunità. Siamo stati i primi frati Cappuccini ad Olbia e siamo rimasti in città per tre trienni consecutivi. Oggi i tempi sono maturi per un’alternanza”.
Padre Alberto non ha dubbi, “l’esperienza di Olbia è stata meravigliosa. Ho sperimentato una grande accoglienza da parte della popolazione già da subito e questa è andata in un continuo crescendo. Da parte nostra abbiamo mantenuto saldi gli innovativi principi del Concilio Vaticano II con tutto il suo carico di novità e con la sua enorme ricchezza spirituale”.
Secondo il frate cappuccino l’obiettivo di trasformare la semplice e asettica frequentazione della chiesa in un’esperienza di profonda vicinanza è stato ampiamente raggiunto. “Abbiamo cercato di fare della comunità parrocchiale una vera famiglia secondo l’insegnamento di Francesco che ha vissuto tutta la vita in condivisione e in partecipazione in Cristo”.
Lasciate Olbia con un addio o un arrivederci?
“Il desiderio sarebbe quello che il cuore ci detta: arrivederci Olbia ma noi siamo affidati al carisma francescano itinerante. Abbiamo cambiato tanti conventi ma l’esperienza olbiese l’abbiamo vissuta con una gioia quotidiana”.
Cosa ne pensa della nomina a vescovo di Tempio Ampurias del monaco benedettino dom Roberto Fornaciari?
“Premetto che mons. Sebastiano Sanguinetti ha dato tutto se stesso fino all’ultimo giorno del suo mandato e il suo apporto alla diocesi è stato importantissimo. Ora con l’arrivo di un padre benedettino la chiesa olbiese godrà di un’ondata di spiritualità che attinge direttamente alla fonte di Benedetto, uno dei padri del monachesimo d’Italia ed Europa. Questa tradizione non mancherà di portare i frutti enormi alla Comunità di Olbia ed è per questo che il suo arrivo va salutato con grandissima gioia”.
Allora da Olbia auguriamo a tutti voi buon lavoro pastorale nelle nuove chiese
“Un abbraccio virtuale a voi e al vostro giornale per il prezioso lavoro utile alla comunità e grazie per il supporto che in tutti questi anni non ci avete mai fatto mancare”.