OLBIA. Quella che comincia ufficialmente oggi sarà un’estate bollente e non solo per il caldo. I numeri, infatti, parlano di 159mila739 persone in ingresso sull’Isola al 1° giugno. Nella stessa data, nel 2021, erano 91mila872 e, in epoca pre covid, nel 2019, 157mila385. Questo significa che i numeri attuali annunciano un’estate da record. Fino al 18 settembre la Guardia Costiera vigilerà nell’operazione “Mare sicuro”, un protocollo che si rende fondamentale per responsabilizzare turisti e non alla cultura del mare.
La conferenza stampa di presentazione si è svolta questa mattina, martedì 21 giugno, negli uffici della Capitaneria di Porto. Presenti il direttore marittimo del nord Sardegna, Giovanni Canu,il coordinatore regionale di Mare Sicuro per la Sardegna settentrionale, Rosario Morello, e il coordinatore locale dell’operazione, Daniele Nurra.
L’operazione punta, da oltre trent’anni, alla salvaguardia della vita in mare, insieme sicurezza della navigazione, dei bagnanti e dei subacquei. A ciò si aggiunge la conservazione del patrimonio ittico, attraverso la repressione della pesca abusiva, e il contenimento delle presenze nelle spiagge con l’introduzione del numero chiuso.
“Attraverso Mare sicuro – ha dichiarato il direttore marittimo – si vuole incrementare il livello di sicurezza che il Corpo delle Capitanerie di Porto garantisce tutto l’anno. Ci troviamo di fronte a un aumento delle presenze con circa 9mila passeggeri al giorno nel solo porto di Olbia, che diventano 10mila, con Golfo Aranci e Porto Torres, nella parte settentrionale dell’Isola”.
L’operazione Mare Sicuro, dunque, interviene in un periodo dell’anno caratterizzato dal massiccio aumento di turisti ed è articolata in una fase “preparatoria”, sotto il controllo della Direzione Marittima di Olbia, e in una “mediatica” che coinvolge operatori e amministrazioni presenti sul territorio. Tutto con un unico obiettivo: responsabilizzare le persone durante le vacanze estive.
Particolare importanza rivestono i controlli ispettivi nelle concessioni balneari e la tutela degli arenili. “Con le norme anti covid – ha detto il comandante Morello – gli ombrelloni devono essere maggiormente distanziati. Noi interveniamo laddove, invece, si verifichi un aumento del numero. Invitiamo tutte le persone a segnalarci situazioni anomale nelle spiagge”.
“È importante chiamare la Guardia Costiera – ha aggiunto il direttore Giovanni Canu – e, più in generale le forze di Polizia, per contrastare un fenomeno per noi insidioso che riguarda chi si organizza per frodare i turisti. Quando, ad esempio, si arriva in spiaggia con il proprio ombrellone e si viene bloccati da chi gestisce una concessione balneare, è bene chiamarci per permetterci di fare un controllo”.
Non meno importanti la tutela degli arenili e delle specie marine, aspetti evidenziati durante la mattinata. “La pinna nobilis – ha spiegato Morello – viene spesso portava via dal mare. A volte questo non configura il dolo ma la colpa, essendoci una scarsa conoscenza delle norme. Stesso discorso per le stelle marine che, una volta portate fuori dall’acqua, muoiono. È importante, perciò, sensibilizzare tutti alla cultura del mare”.
Durante la conferenza è stato ricordato il divieto, della durata di tre anni, di pesca, consumo, vendita e detenzione di ricci. La norma è finalizzata alla sopravvivenza della specie. “Invitiamo tutti a controllare, nei ristoranti, il menu. È opportuno che le voci che riguardano il pesce azzurro e crostacei presentino l’asterisco a indicare che potrebbe essere surgelato. Laddove non vi sia chiediamo di contattarci”.
La Direzione Marittima di Olbia ha anche presentato l’app “#plasticfreeGC”, scaricabile da Android e iOs, per segnalare, tramite il proprio smartphone, la presenza in mare di specie marine di non abituale avvistamento come cetacei, tartarughe e squali. Per le emergenze in mare resta attivo il numero 1530 mentre per le segnalazioni di abusivismo è possibile contattare la Capitaneria di Porto.