Come era ampiamente prevedibile, la pubblicazione da parte della croce Rossa della graduatoria di assegnazione dei contributi agli alluvionati, continua ad alimentare polemiche. “Io mi auguro che prima di dare i soldi si facciamo delle serie verifiche sui nominativi perché, elenco alla mano, ci sono casi che non mi convincono neanche un po’”. Sono parole di Nino Fiorentino, 54 anni, alluvionato di via Gessi, a due passi dal canale del Seligheddu che il 18 novembre ha assistito alla distruzione del suo ripostiglio al piano terra con tutto quello che conteneva. I frutti di parte del lavoro di una vita.
“Mi hanno letteralmente fatto impazzire con la documentazione, con visite ripetute di agenti, fotografie, verifiche su verifiche e alla fine sono riuscito ad avere 800 euro dal Comune a cui si sono aggiunti 500 euro provenienti da una donazione. Oggi vedo che ci sono persone che hanno subito danni a porticati alle quali sono stati assegnati 9 mila euro dalla Croce Rossa”.
“Ci sono anche situazioni paradossali – aggiunge Fiorentino -. Conosco persone a cui è stata letteralmente distrutta la casa, anche nella mia via, che si trovano in graduatoria agli ultimi posti con l’assegnazione del minimo: 1.400 euro. Mentre altri che, a mio parere, non hanno alcun diritto, si ritrovano in cima alla lista”.
Secondo Nino Fiorentino nella graduatoria della Croce Rossa, tra i 598 assegnatari ci sarebbero casi di iniquità evidenti. “Ribadisco – conclude – le graduatorie sono una cosa, i versamenti delle somme di denaro sono altre. Spero che si usi la lente di ingrandimento per evitare spiacevoli sorprese per tutti”.