GOLFO ARANCI. Con tutta probabilità è stato inseguito e azzannato da cani liberi il muflone deceduto ieri a Golfo Aranci. La sua carcassa è stata trovata da una cittadina vicino al mare, nei pressi della palestra comunale del paese.
“Erano le 17:30 quando sono stata contattata telefonicamente da un turista – dichiara Patrizia Sale, volontaria dell’associazione ambientalista Lipu -. Mi sono recata sul posto e ho pianto di fronte al corpo del muflone senza vita. Era una mamma”.
Si tratta soltanto dell’ultimo caso in ordine cronologico di animali uccisi a Golfo Aranci. “Il problema dei cani incustoditi esiste da tempo in paese – sottolinea la donna – ma nessuno interviene. Più volte abbiamo segnalato la questione e l’estate scorsa il coordinatore regionale della Lipu, Francesco Guillot, ha inviato una pec al sindaco Mulas, ai barracelli del paese, al servizio Sanità della Asl di Olbia e al Corpo forestale. Non c’è stata alcuna risposta. Sembra che questi animali non interessino a nessuno”.
Ancora oggi il corpo del povero muflone deceduto ieri giace su quelle rocce. Nessuno lo ha portato via. “Qui le guardie ecozoofile non ci sono – spiega Patrizia Sale – e quelle di Olbia non possono intervenire su questo territorio. Di tutti i mufloni azzannati che abbiamo soccorso soltanto uno, ribattezzato René, è sopravvissuto grazie alle cure del medico di Forestas Roberto Serra“.