GOLFO ARANCI. Continua su Olbianova il botta e risposta tra comune di Golfo Aranci e la Newfari in merito alla dibattuta questione della concessione regionale dell’area dell’ex faro Marconiano e della Batteria Serra.
La puntata odierna riguarda le contestate recinzioni apparse sulla montagna in merito alle quali il comune di Golfo Aranci sostiene “che non si riscontra, agli atti dello sportello SUAPE del Comune, la presenza della opportuna e necessaria pratica volta a ottenere le autorizzazioni da parte degli Enti che dovrebbero essere coinvolti”.
In altre parole secondo il Comune quelle recinzioni sarebbero abusive anche se, come ha specificato il sindaco Mario Mulas, sarebbero “autorizzabili, ma tuttora mancanti di iter procedurale”.
Ed ecco che, a strettissimo giro, arriva la risposta di Newfari. Come era successo in precedenza (vedi articolo qui>), Alessandro Raggio, amministratore di Newfari, si difende, e in alcuni punti contrattacca, attraverso il nostro giornale con una serie articolata di argomenti a tutela della propria posizione.
SINTESI. Il 26 ottobre la Newfari, prima del posizionamento delle recinzioni metalliche, “ha ottenuto i pass dal comune di Golfo Aranci per la messa in sicurezza dell’area intorno all’ex faro di Capo Figari e alla Batteria Serra”. Per questo motivo, specificando la volontà di “smorzare i toni di una vicenda triste e kafkiana”, l’amministratore del concessionario, Alessio Raggio, ritiene “impossibile che il comune non sapesse nulla, come si evince dalle ultime dichiarazioni del sindaco Mario Mulas” riportate nel precedente articolo>
PEC E PASS. Raggio sostiene che la Newfari ha inviato tre PEC al Comune: la prima il 21 ottobre con “la richiesta al Comune di Golfo Aranci dell’emissione dei pass per i mezzi dell’impresa incaricata della messa in sicurezza dei siti in concessione: nell’oggetto della PEC si è specificato che si sarebbe messo immediatamente in sicurezza il sito”.
Una seconda Pec è datata il 25 ottobre in cui “la Newfari srl sollecita il rilascio degli stessi pass evidenziando l’assoluta urgenza di mettere in sicurezza al più presto i siti oggetto di concessione (ex semaforo di Capo Figari e Batteria Serra) e specificando che intende operare la messa in sicurezza – assolutamente sommaria e di primo intervento – entro le 48 ore successive al rilascio degli stessi pass”.
Dopodiché “Il comune di Golfo Aranci, per l’appunto, il 26 ottobre rilascia i pass sempre via PEC”.
RECINZIONE FATTA. “Il giorno dopo, il 27 ottobre, la Newfari srl comunica, sempre via PEC, allegando le fotografie delle realizzazioni, l’avvenuta messa in sicurezza e invitando nel corpo della mail il Comune stesso alla fattiva collaborazione a garantire la sicurezza della collettività soprattutto col monitoraggio del rilascio delle chiavi del cancello di Cala Moresca per il transito dei veicoli, unico accesso carrabile del promontorio di Capo Figari”.
ALL’OSCURO. “Tutto questo – sottolinea Raggio – tre giorni prima della gara (La Leggenda di Marconi, ndr) di cui non si era assolutamente a conoscenza né della quale, peraltro, nessuno ci aveva chiesto alcunché. Appare singolare che, a quanto leggo, l’amministrazione non ne sapesse nulla. Parliamo di tre PEC, pressoché consecutive, nel giro di una settimana”.
VANDALISMO. Il racconto di Alessandro Raggio continua e si arriva a lunedì 30 ottobre (il giorno successivo alla manifestazione sportiva avvenuta domenica 29 ottobre). “Quel giorno l’impresa torna sui siti per mettere la cartellonistica con gli estremi della concessione e completare i lavori di pulizia e messa in sicurezza sommaria e trova le recinzioni divelte da ignoti, presumibilmente con un fuoristrada, e le chiusure dei siti forzate in più punti”. Un atto che l’amministratore di Newfari definisce “di puro vandalismo”.
GAZEBO. Raggio specifica che la stessa domenica è stato posizionato “un gazebo nel piazzale del semaforo, in barba alle più banali norme di correttezza e rispetto della legge, infrangendo diversi articoli del codice penale senza avvisare il concessionario che risponde, anche come responsabilità civile, di quanto succede nei beni in concessione. Beni che – sottolinea ancora una volta – appartengono non al concessionario ma alla Regione Sardegna ovvero allo Stato Italiano”.
INVASIONE. Secondo il il rappresentante della Newfari, sempre domenica “entrano nei siti, verosimilmente, decine di persone, grazie all’evidente effrazione, invadendo terreni ed edifici in concessione altrui commettendo reati penali significativi. In merito la società sta valutando il da farsi a sua tutela”.
“Stiamo parlando di una recinzione di 1 mt di altezza metallica con paletti in ferro a stretto perimetro dei beni oggetto di concessione che non necessità di alcuna autorizzazione anche in zone tutelate proprio perché non è considerata in alcun modo edificazione ma solo la delimitazione dell’area in disponibilità concessoria”.
A questo proposito Raggio invita alla lettura una sentenza del Tar Brescia su un caso simile QUI >
QUESTIONE DI SICUREZZA. Alessandro Raggio dichiara che “la recinzione è stata posizionata con la sola ed unica finalità di garantire la sicurezza di tutti i cittadini ed i turisti in quei siti. Si può essere in disaccordo su tutto ma non lo si può essere sulla sicurezza delle persone e delle famiglie. Il tutto dopo aver mandato tre PEC consecutive in merito (21, 25, 27 ottobre) preannunciando dette opere – pur non essendo obbligati a farlo –e comunicando poi, tre giorni prima della gara, il loro compimento allegando ampia documentazione fotografica”.
RISPETTO E APERTURA. “Da domenica, dopo le azioni di effrazione e di vandalismo di ignoti sulle opere di prima messa in sicurezza il risultato è che i siti sono nuovamente pericolosi per la collettività. La nostra società si rende pienamente conto che il vandalismo e l’irresponsabilità di alcuni non rappresentano in alcun modo la collettività di Golfo Aranci per la quale si nutre il massimo rispetto e per la quale si resta sempre a completa disposizione anche per valutare nuove idee sostenibili sul compendio Marconi qualora ne arrivassero”.