GOLFO ARANCI. Capo Figari non si tocca e bisogna salvarla. È quanto è emerso dall’appuntamento serale organizzato dal comitato spontaneo Maremosso nella spiaggia dei Baracconi dove questa sera si sono radunate circa 150 persone, tra golfarancini e turisti, per dire no al progetto della New Fari che prevede la riqualificazione della Stazione di vedetta di Capo Figari.
Durante l’incontro moderato da Paola Masala di Maremosso, che si è tenuto nella giornata in cui la petizione contro il progetto ha raggiunto le 33mila firme, sono intervenuti, il sindaco di Golfo Aranci Mario Mulas, il naturalista Egidio Trainito, il coordinatore regionale Lipu Sardegna Francesco Guillot, Mauro Gargiulo dell’associazione Italia Nostra, la presidente di Punta Giglio Libera Elena Pittau, il capogruppo dell’opposizione del Comune Giorgio Muntoni, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Roberto Li Gioi e la deputata Francesca Ghirra. Ampio spazio è stato dato alle domande dei cittadini che sono intervenuti per rimarcare la loro ferma opposizione.
“Qualche anno fa misi una firma tra Regione, Comune e Ministero Beni culturali per un bando che prevedesse la valorizzazione del territorio – ha dichiarato il sindaco Mulas -. L’ho fatto nell’interesse di Capo Figari e l’intenzione è sempre quella. La scorsa settimana abbiamo incontrato la Regione e l’Ad della New Fari Alessio Raggio.
Solo in quel momento – ha sottolineato il primo cittadino – ho capito che quel progetto era lo stesso che si era aggiudicato il bando. Se lo avessi saputo prima lo avrei portato immediatamente all’attenzione del Consiglio ma niente è perso e il confronto è iniziato adesso. Raggio non ha parlato di hotel di lusso ma dell’intenzione di costruire qualche camera e uno spazio espositivo.
Noi puntiamo all’ascolto e io sono dalla parte di tutti, non solo dalla parte di Maremosso. Dateci la possibilità di valutare e la scelta sarà sempre quella giusta. Capo Figari è privato ed è giusto che diventi di proprietà del Comune – ha detto Mulas – che in questo modo potrebbe avere la gestione dell’attività del sito”.
Trainito ha parlato di turismo compatibile, “che non fa perdere valori naturalistici e storici al territorio”, evidenziando la necessità di lasciare Capo Figari così come è puntando, semmai, su piccoli interventi di consolidamento per renderla visitabile. “Capo Spartivento e altri fari non hanno nulla a che fare con questa realtà ambientale e dobbiamo pensare a un’opzione zero: tornare al vecchio progetto di ristrutturazione conservativa del sito”.
“È un’area ZPS tutelata da leggi europee – ha detto il capogruppo dell’opposizione Giorgio Muntoni -. Il Comune avrebbe dovuto osare di più, acquisire immobili e spendere soldi per cominciare a sistemare”.
Francesco Guillot di Lipu Sardegna ha messo in luce come a Capo Figari si contino 15 specie animali considerate a maggior rischio come il falco pellegrino, la berta maggiore e la berta minore, lo sparviero e il cardellino. “L’intervento umano – ha affermato – è estremamente impattante”.
A sostenere il comitato Maremosso anche Punta Giglio Libera di Alghero che, attraverso la sua presidente, ha raccontato la lotta dell’associazione dal 2021 contro il progetto della struttura ricettivo turistica dell’area.
“Nel sito web della Regione non è presente il progetto che ha vinto la gara – ha detto Mauro Gargiulo -, un atteggiamento criptico che esclude la popolazione”.
“I golfarancini devono essere informati – ha dichiarato Li Gioi- e a questo servirà il consiglio comunale aperto. L’imprenditore Raggio è serissimo e fa cose bellissime ma deve rendersi conto che anche Capo Figari è una cosa seria da rispettare”. Francesca Ghirra ha invece sottolineato il rischio della privatizzazione di Capo Figari.
“Il consiglio comunale è necessario – ha concluso Paola Masala di Maremosso – e oggi la presenza del sindaco Mulas è per noi una piccola vittoria”.