ARZACHENA. Le competenze in italiano degli studenti arzachenesi sono inadeguate. A certificarlo sono i risultati dei test Invalsi dell’anno scolastico 2022/2023, elaborati dalla fondazione Openpolis, che studia dati che riguardano il potere, l’economia, i territori e le comunità locali.
I test Invalsi sono prove standardizzate di italiano, inglese e matematica somministrate a tutti gli studenti e studentesse delle scuole italiane, per valutare il livello medio di apprendimento su base nazionale, con criteri oggettivi e analoghi per tutti.
In Gallura i dati peggiori dei test di italiano sono quelli degli studenti delle scuole del Comune smeraldino.
Il rapporto di Openpolis mostra infatti come il punteggio medio dei ragazzi delle quinte superiori che hanno effettuato i test Invalsi sia 136,27, ben al di sotto della media italiana di 170 punti. Nel nord est della Sardegna se la passano meglio gli studenti di Olbia e Tempio, con un punteggio di 176,0 e 175,27, mentre è inferiore alla media nazionale anche il risultato delle scuole superiori maddalenine, con un dato di 167,66.
Arzachena si posiziona in fondo alla classifica nazionale, precedendo solo alcuni comuni del sud Italia che hanno ottenuti risultati peggiori. I dati sottolineano certamente anche dal punto di vista scolastico un’Italia spaccata in due, con risultati positivi e superiori alla media degli studenti del nord del Paese e carenze emerse soprattutto nel Mezzogiorno e nelle regioni insulari. La fondazione Openpolis, infatti, in un altro studio pubblicato a settembre mostra come la Sardegna sia la regione italiana con il maggior tasso di abbandono scolastico, pari al 17,3%.
L’obiettivo dei test Invalsi è quello di disegnare un quadro globale del livello medio di apprendimento degli studenti, scontrandosi tuttavia con la problematica di prove standardizzate somministrate dall’ente di ricerca, che non tengono conto delle differenze dei territori a livello economico e sociale.
Per questo motivo, molti dirigenti scolastici e docenti si mostrano scettici sull’attendibilità delle prove, che tracciano semplicemente un quadro da un punto di vista quantitativo. “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far le parti eguali fra disuguali” scrivevano nel 1967 don Milani e i suoi alunni in “Lettera a una professoressa”, evidenziando la necessità di una riforma complessiva del sistema educativo, ancora non pienamente attuata.
Da sottolineare anche il fatto che le prove Invalsi sono requisito di ammissione per la partecipazione agli esami di Stato, ma solo per quanto riguarda lo svolgimento dei test. I risultati, infatti, non possono fare media con i voti riportati nelle materie e non incidono in alcun modo sul voto di diploma. Questo comporta in alcuni casi uno svolgimento approssimativo e non adeguato dei test da parte degli studenti.
È chiaro comunque che Arzachena, il Comune a più alta vocazione turistica della Sardegna, dovrà interrogarsi e porre in atto delle riflessioni su dati che fanno emergere delle criticità evidenti sul livello medio di apprendimento dei suoi studenti.
D’altra parte va anche sottolineato come un mese fa il Comune smeraldino abbia consegnato a 23 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado una borsa di studio per merito scolastico, per aver conseguito la licenza media e il diploma con il massimo di voti.