Il bel sole e le strade con pochissimo fango hanno stamattina detto che non si è trattato di “calamità naturale” ma di incapacità manifesta degli amministratori a gestire l’emergenza dopo “Cleopatra” per riuscire a dare tranquillità e sicurezza agli Olbiesi; fatto dimostrato negli ultimi due giorni con il ripetersi dell’evento alluvionale che, grazie all’opera di prevenzione della Protezione Civile e di tutte le forze di Polizia che hanno ben operato, ha prodotto solo danni materiali e disagi ma che, comunque, ha generato preoccupazione, apprensione, paura, insicurezza e sfiducia nei cittadini. Le statistiche pluviometriche lo dimostrano: si è trattato di una calamità quasi … “cercata”.
Come spiegarsi, altrimenti, i canali ed i rii ancora impreparati a ricevere un quantità d’acqua molto inferiore a quella caduta (123 mm in sole 3 ore!) durante l’evento “Cleopatra”? La verità si chiama, a nostro parere, proprio incapacità, perché non solo la pulizia non era fatta o fatta male, il ponte di S’Isticadeddu era “sbagliato” ma anche i piloni della strada che dal cavalca ferrovia scendono “maestosi” verso il Nespoli sono ancora intatti.
Eppure, l’avevamo ripetuto in mille lingue! Il Sindaco delle due alluvioni ha aspettato che il Quartiere S’Isticadeddu si allagasse di nuovo per ordinare la demolizione del ponte incriminato! Chi pagherà questo salato conto? Come è anche strano che, nonostante i 14 Consiglieri + 1, che hanno approvato il Quadro delle Opere di Mitigazione, abbiano sempre sostenuto di non capire niente di idraulica, pur disponendo nella struttura degli Ing. Azzena e Zanda (entrambi indagati per “Cleopatra”), abbiano dato proprio a loro l’incarico dell’estensione dell’intero progetto definitivo delle opere!
E ugualmente, è anche strano che lo stesso Prof. Mancini, che pure è pagato sin dai primi del 2014 anche come consulente tecnico scientifico per la supervisione, assieme al suo staff, non avesse previsto di demolire subito quelle opere che lui chiama improprie e che noi definiamo (da sempre) sbagliate (compreso il rifacimento del ponte di S’Isticadeddu appena demolito).
Ormai è molto chiaro: si brancola nel buio. Dalle dichiarazioni di Giovannelli ai telegiornali nazionali si apprende che i soldi ci sono e che si inizierà dalle vasche di laminazione (ancora da approvare!); nei quotidiani locali leggiamo con soddisfazione che il Sindaco, contraddicendosi, ha richiesto, a Cagliari, di poter utilizzare le risorse disponibili per procedere alla demolizione dei mostri che rallentano la fuoriuscita dell’acqua a mare, a due anni ancora esistenti con le conseguenze che ieri abbiamo potuto constatare. Siamo felici che i soldi ci siano, ma non per sprecarli con vasche di laminazione ed allargamento canali devastanti per la Città, ma per portare “fuori da Olbia” l’acqua di piena eccedente la portata dei canali esistenti.
A questo punto noi, a differenza di quel signore che in TV e sul Web ha finito chiedendo “Arrestateli tutti!” diciamo con forza “FERMATELI TUTTI!” È per questo che crediamo sia doveroso per rispetto di quanti ancora una volta hanno subito l’onta dell’acqua in casa, che questa Amministrazione si faccia da parte! Altro che chiedere il lasciapassare allo spreco di altri soldi con la dichiarazione di “Calamità …. Innaturale”! Queste risorse, qualora ci siano, debbono essere utilizzate subito per eliminare le tante opere incongrue che ostacolano il deflusso delle acque a mare.
Il Coordinatore, Felice Catasta