Il report sul calcolo delle perdite economiche nel Nord Sardegna, elaborato dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Sassari, evidenzia come il lockdown causato dal covid-19 abbia fino ad oggi determinato la sospensione della metà delle imprese del Nord Sardegna, il 73% delle quali operano nel settore dei “servizi” ed il restante in quello “industriale”.
L’analisi della Camera di Commercio si concentra sulle singole realtà del Nord Sardegna: nel comune di Olbia, su un totale di 5.685 unità locali, la sospensione ha riguardato 3.082 attività (ossia il 54%) di cui 2.228 operanti nel comparto dei servizi e 854 in quello industriale.
Gli addetti, lavoratori dipendente e indipendenti, impegnati nelle attività sospese sono 7.541, pari al 42% del totale.
Al fine di prevedere le perdite economiche per il 2020, il report si concentra sull’andamento demografico di Olbia in considerazione degli arrivi nelle strutture ricettive nell’anno 2019, i quali evidenziano la fortissima vocazione turistica della città da maggio a settembre.
A fronte di un numero di residenti pari a 60.731 al 1° gennaio 2019, lo scorso anno a Olbia ci sono stati arrivi nelle strutture ricettive pari a 28.533 persone a maggio, 39.219 a giugno, 47.658 a luglio, 49.042 ad agosto e 37.713 a settembre.
Sulla base della somma residenti e arrivi Olbia nel 2019 contava 89.264 abitanti a maggio, 99.950 a giugno, 108.389 a luglio, 109.773 ad agosto e 98.444 a settembre, con una popolazione media mensile pari a 83.423 abitanti.
Negli scenari elaborati dalla Camera di Commercio, la perdita complessiva per Olbia nel periodo che va da metà marzo a luglio 2020 sarà pari al 14,2% di valore aggiunto e al 13% di fatturato (quasi 294 milioni di euro).