Per il secondo anno consecutivo nella zona alta di via Barcellona a Olbia, l’Associazione Amici del Goceano, diretta dal priore Tore Cocco, ha acceso il tradizionale fuoco di Sant’Antonio. Prima de “Su Fogarone” il vice parroco di San Pietro di Tempio, don Davide Mela, ha impartito la benedizione del pane e dei dolci: il tipico “Cogone” di Bono, le “Tilicche” di Nule, i “Papassini neri” di Benetutti e biscotti fatti in casa, sono stati offerti alle centinaia di persone che hanno assistito al grande falò di una delle feste più antiche della Sardegna.
Anche a Olbia, come vuole la tradizione goceanina, una grande croce di legno ornata con una corona di arance è stata conficcata al centro del gigantesco covone di legna raccolta e accatastata da una cinquantina di volontari. Dopo l’accensione de “Su Fogarone” da parte del priore e i giri in preghiera intorno al fuoco dei fedeli, è cominciata la festa laica con musica e balli. Mentre il fuoco ha continuato ad ardere illuminando per ore la campagna, Il gruppo organizzatore ha invitato gli ospiti alla grande cena sociale dove sono stati serviti circa 3 quintali di carni scelte in umido e alla brace accompagnati da fiumi di corposo vino rosso. (Il video de “Su Fogarone” e altre foto sono in fondo all’articolo)
{vimeo}https://vimeo.com/117014857{/vimeo}