Lo blocco mentre è impegnato nella sua bancarella al mercatino che, ogni sera, i bambini in vacanza a Porto Rotondo, allestiscono in Piazzetta San Marco, e gli domando: “Ma quando dici il tuo nome e cognome la gente come reagisce?”. Lui, con un leggero accento francese, mi risponde: “ La gente fa i grandi occhi”. Inizia così la mia intervista a Giuseppe Garibaldi, discendente diretto dell’Eroe dei due mondi. Per essere più precisi: suo padre Francesco è figlio di Anita, a sua volta figlia di Ezio Garibaldi il cui padre era Ricciotti, figlio del grande Giuseppe e di Anita Garibaldi.
Il piccolo Giuseppe, sin da quando era neonato, ha sempre trascorso il mese di agosto a Porto Rotondo; la mattina va in spiaggia allo Sporting con la mamma Cristina e la nonna-pittrice Luisa Frigerio e ogni sera si ritrova con gli amici in piazzetta. Già abituato ai microfoni e ai registratori, è di una disinvoltura impressionante, soprattutto considerando che deve ancora compiere nove anni.
“Sono molto orgoglioso di portare il nome e il cognome del mio antenato – afferma l’ultimo discendente del comandante dei Mille-. Sto studiando tutto quello che ha fatto per l’Italia; lui l’amava più della sua vita. Sono felice quando mi dicono che gli somiglio tanto. Da poco ho visitato Caprera e la casa dove lui ha vissuto, ho provato un’emozione fortissima. Spesso sono invitato alle manifestazioni ufficiali e, accompagnato dai miei genitori, partecipo molto volentieri. Ci vado anche con mia nonna Anita, tanto attiva, sia in Italia sia all’estero, nel ricordare la figura del nostro avo. Io rappresento la quinta generazione e tutti mi fanno molte domande su Garibaldi; quindi devo essere informato. Mi interessa tutto quello che lui ha fatto, vela compresa. Infatti , a Porto Rotondo, sto seguendo un corso e da grande mi piacerebbe fare il velista. Adesso vivo a Montreux , in Svizzera, ma ho sempre l’Italia e la Sardegna nel cuore.”
Al piccolo Giuseppe, recentemente, è stata consegnata la cittadinanza onoraria di Nizza. Proprio a Porto Rotondo è nata la storia d’amore, coronata dal matrimonio (celebrato nel 2000 a Roma) tra i suoi genitori: Cristina Frigerio e Francesco Garibaldi-Hibbert. È la stessa Cristina a raccontarci questo retroscena: “Ci siamo conosciuti perché mia mamma aveva presentato a Brescia il libro di Anita Garibaldi. In quell’occasione vidi Francesco che accompagnava sua madre. Abbiamo cominciato a frequentarci come semplici amici; sia io che lui avevamo altre storie. Poi Francesco, in estate, è arrivato a Porto Rotondo e qui, tra noi, è scoppiato l’amore.”
La somiglianza tra il piccolo Giuseppe Garibaldi e il suo illustre, nonché omonimo antenato, è già forte. Stessa fronte alta, uguali gli occhi azzurri, il colore dei capelli e persino la fossetta sul mento. Il bambino è stato battezzato a Nizza, nella chiesa di Saint-Augustin, alla stessa fonte battesimale in cui Giuseppe Garibaldi ricevette l’acqua benedetta nel 1807. Coreografico e solenne il rito, con l’arrivo in una carrozza trainata da otto cavalli e figuranti in costumi nizzardi d’epoca. Intanto, in questi giorni, è facile incontrare Giuseppe Garibaldi jr. mentre tiene banco (e bancarella) circondato da amici della sua età, molti dei quali sono affascinati dai suoi racconti e, soprattutto, dalla sua contagiosa simpatia.