Per curiosità (40,3%) o perché qualche amico fuma (16,4%). Sono queste le motivazioni che spingono i ragazzi sardi a diventare consumatori abituali di tabacco. Il dato emerge dalla nuova indagine Eurispes sul tabagismo.
A partecipare sono stati 1259 studenti degli istituti superiori di tutta l’Isola. L’iniziativa, realizzata con il contributo dell’Assessorato regionale alla Programmazione e Bilancio e con la collaborazione con l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, è nata con lo scopo di converse quanto fumino i giovani tra i 13 e i 18 anni, coinvolgendo gli alunni di ben 34 scuole. Di queste, 5 quelle nel nord-est della Sardegna.
Dallo studio è emerso che il 49,4% ha iniziato a fumare prima di avere raggiunto 18 anni e il 48,7% tra i 15 e i 18 anni. “A diventare precocemente abituali consumatori – fanno sapere da Eurispes – sono prevalentemente i ragazzi, il 62,1%. Per le ragazze il ricorso alla sigaretta è, invece, più saltuario, il 29,9%”.
Oltre alle sigarette tradizionali, il 55% dei giovani consuma tabacco trinciato mentre il 23,5% preferisce quelle elettroniche.
Le famiglie, coprendo spesso le spese del tabaccaio, risultano informate al 51,7%, eppure, secondo le risposte date dai giovani studenti, nel 56,5% dei casi entrambi i genitori non fumano. “Uno studente su quattro chiede aiuto alla famiglia per acquistare un pacchetto di sigarette, e c’è anche chi, ma in percentuale più bassa, si fa prestare i soldi necessari dagli amici (1,9%).
Una spesa settimanale può variare da 5 a 10 euro nel 31,1% dei casi, da 11 a 20 euro il 17,4% dei ragazzi e più di 30 euro nel 6,2% dei casi. Si servono di risparmi personali (33,6%) o dei guadagni da lavori occasionali e/o stagionali (28,1%)”.
Il 27% dei giovani studenti dichiara di aver cercato di smettere almeno una volta. “Sanno, in generale, che è pericoloso – fanno sapere da Eurispes -. anche quando si tratta del cosiddetto fumo passivo subìto da chi non è fumatore (45%), ma non è così per tutti. Sono anche consapevoli che a scuola non si può fumare, ma il 71,7% ritiene giusto che lo si faccia negli spazi esterni come giardini, piazzole o cortili. Eppure, c’è chi fuma anche nei locali della scuola (58,2%)”.