OLBIA 3 luglio 2025 – Si è conclusa con la conferma degli arresti domiciliari l’udienza di convalida per F.P., il 34enne gestore di bar arrestato ieri mattina dai Carabinieri di Olbia con l’accusa di traffico di stupefacenti. Il gip ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza nonostante l’imputato abbia scelto di avvalersi del diritto di non rispondere.
L’operazione antidroga era scattata il 2 luglio dopo giorni di indagini e pedinamenti che avevano portato gli investigatori della sezione operativa dei Carabinieri a concentrare l’attenzione sul locale gestito dall’uomo. I militari lo hanno sorpreso in flagranza mentre cedeva sostanza stupefacente a un tossicodipendente nel centro di Olbia.
Durante la perquisizione personale i Carabinieri hanno trovato addosso al gestore, nascosto negli slip, un ovulo contenente oltre 30 dosi di cocaina già confezionate per la vendita. Ma il vero tesoro della droga è emerso durante la perquisizione domiciliare: nell’abitazione sono stati rinvenuti 670 grammi di cocaina in pietra, mille euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio, un orologio Rolex, quattro bilancini di precisione, una macchina conta-soldi e una per il sottovuoto.
All’interno dell’abitazione è stata trovata anche una bomba carta che ha reso necessario l’intervento degli artificieri dei Carabinieri per la messa in sicurezza. Il valore complessivo della droga sequestrata, opportunamente tagliata, si aggira tra i 120mila e i 150mila euro al dettaglio secondo le stime degli inquirenti.
Durante l’udienza di convalida F.P., difeso dall’avvocato Antonello Desini, ha presentato documentazione relativa alla sua attività di amministratore della società che gestisce due bar per giustificare le contestazioni sul suo tenore di vita. Il gip ha comunque disposto gli arresti domiciliari ritenendo gravi gli indizi di colpevolezza.
Per il reato di detenzione e spaccio è stata denunciata a piede libero la fidanzata dell’uomo, una 33enne difesa dall’avvocato Nicoletta Mani, mentre il tossicodipendente è stato deferito alla Procura. Le indagini proseguono per approfondire i collegamenti con le organizzazioni criminali del territorio e per risalire alla provenienza dello stupefacente.