OLBIA. Nel corso del recente consiglio comunale aperto richiesto dalla minoranza consiliare, l’unico parere nettamente positivo sulla possibilità che Olbia ospiti il polo energetico basato sul gas metano, lo ha rilasciato il neo segretario provinciale di Azione di Carlo Calenda, Gianfranco Sanna. Il manager olbiese, 37 anni, che sta collaborando alla progettazione di un terminal GNL in Sicilia, in controtendenza rispetto agli interventi, ha parlato apertamente di “grande opportunità per la città”.
Sanna ha sottolineato come “la città di Olbia non sia affatto una città green, ma una città poco salubre per via delle migliaia di caldaie che bruciano aria propanata e GPL, delle centinaia di camion che attraversano ne strade comunali, degli autobus urbani e del notevole traffico navale ed aereo che contribuisce ad emettere nell’atmosfera tonnellate di polveri sottili e Co2”.
Per il manager “oggi la nostra città ha un’opportunità irripetibile: un investimento privato potrà avviarci verso un percorso virtuoso di transizione energetica e verso una città più green e turistica, riconvertendo a gas metano centinaia di motrici a cominciare dalla flotta autobus dell’ASPO e dare un impulso ulteriore al settore della cantieristica navale”.
Secondo il neo segretario provinciale di Azione “avere un punto di approvvigionamento della nuova classe di navi a GNL, come Barcellona, aiuterà a portare le nuove navi da crociera ed incentivare la sostituzione delle vecchie navi passeggeri che inquinano il golfo ininterrottamente da cento anni a questa parte. A proposito di navi da crociera – ha detto Sanna – la Costa Smeralda e la Costa Toscana, le navi ammiraglie del gruppo Costa, trasportano mediamente 7.000 tra passeggeri e membri dell’equipaggio, con le cabine affianco ad un serbatoio di 3200 metri cubi di GNL, a rimarcare il massimo livello di sicurezza raggiunto dal settore”.
Il responsabile di Azione a Olbia continua dicendo che il futuro del progetto “è appeso ad un corposo iter procedimentale tra i Ministeri competenti ed enti vari, nel quale saranno garantite nel modo più assoluto tutte le istanze sotto il profilo della sicurezza e dell’ambiente. Azione ed Olbia non vorranno mai un progetto pericoloso per la città, così come l’impresa proponente non avrà nessuna intenzione di mettere a rischio il suo investimento”.
Con queste premesse, Sanna sottolinea, rispondendo alle varie istanze pervenute dal PD e dal Movimento Cinque Stelle, l’impossibilità di attuare un referendum consultivo cittadino in quanto tale strumento è previsto dalla Statuto del Comune solo in materie di competenza esclusiva dell’Ente Locale, e non è questo il caso.
In conclusione Gianfranco Sanna propone all’Amministrazione Comunale una sorta di roadmap che porterà a migliorare il progetto e ridurre le criticità:
- Pubblicazione di una pagina all’interno del sito istituzionale del Comune di Olbia dove raccogliere le domande della cittadinanza da far pervenire all’impresa proponente il progetto;
- Avviare un percorso di confronto pubblico sull’opera strutturato sul modello del dibattito pubblico, previsto dal DPCM 76/2018;
- Nominare di concerto col Consiglio un esperto terzo del settore che partecipi con perizia alle Conferenze di Servizi ed eventualmente richieda ulteriori studi ed approfondimenti;
- In caso di nulla osta al progetto, l’Amministrazione dovrebbe far adottare al soggetto promotore la costruzione di un’opera pubblica rilevante per la città ed aprire un tavolo di discussione sui vantaggi alle imprese della zona industriale.