Otto persone sono finite all’ospedale dopo aver consumato un piatto di funghi. I pazienti stanno tutti bene e dopo alcune ore di osservazione sono stati dimessi dall’ospedale di Olbia. Per prima si è presentata una donna di 50 anni con sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale (dolori addominali violenti e dissenteria). In serata, sempre all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, si e’ presentato all’ospedale un intero nucleo familiare composto da 7 persone compresa un bambino di 3 e il più anziano di 60 anni: avevano consumato un pranzo a base di funghi regalati da un amico, convinto si trattassero di Porcini.
Tra i funghi cucinati, invece, c’erano alcuni esemplari di “Boletus queletii”, un fungo commestibile previa bolletura, mentre risulta tossico se poco cotto. Tutti e sette lamentavano sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale (dolori addominali violenti e dissenteria). Le loro condizioni di salute sono ora stazionarie, e sono stati dimesso dall’ospedale dopo alcune ore di osservazione.
La Asl di Olbia rinnova l’appello ad un consumo consapevole dei funghi e invita i cittadini a contattare i micologi della Asl di Olbia. Con le abbondanti raccolte di funghi che si stanno registrando in questo periodo nelle campagne e nei boschi della Gallura, l’Azienda sanitaria ricorda alla popolazione l’importante servizio, gratuito, istituito a tutela della salute pubblica.
Gli ambulatorio dell’Ispettorato micologico garantiscono la loro attività il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00:
- A Olbia al piano terra della Palazzina all’ingresso del “San Giovanni di Dio”;
- A Tempio Pausania al piano terra nelle palazzina dell’ex Caserma Fadda;
- A Badesi, al piano terra poliambulatorio di via Riu Balbaro.
Per ulteriori informazioni sul servizio è possibile contattare lo 0789/552153-114.