OLBIA. L’attaccante Daniele Ragatzu lascia l’Olbia dopo sette stagioni per intraprendere una nuova avventura a Pontedera, dove ritroverà il suo ex compagno di squadra e allenatore Alessandro Agostini. Si chiude un’epoca, sette anni di storia, novanta gol in maglia bianca e cinquanta assist vincenti, il fuoriclasse quartese naturalizzato olbiese ha scritto pagine epiche di calcio per la sua Olbia.
Saluta la città, la squadra, i suoi tifosi e con un po’ di magone si accinge a varcare il tirreno. La sua figura resterà eternamente legata alla squadra bianca per le sue gesta sportive e impressa nella mente di tutti i tifosi che hanno amato le giocate di questo fuoriclasse. Daniele Ragatzu, nato per fare il calciatore, lascia un segno indelebile nel cuore dei tifosi proprio alla vigilia del 120esimo anniversario del club.
La sua voce rotta dall’emozione non lascia dubbi: “Non sarei mai andato via – dice – ma in un clima di indecisione come quello che regna ad Olbia ho accettato la proposta del Pontedera che mi garantisce tre anni di contratto. Ho pensato alla mia età non più giovanissima, alla mia famiglia e a mia figlia. Prima di accettare l’offerta degli amaranto ho chiesto in varie occasioni al presidente Surace una controproposta ma i miei inviti non hanno avuto alcuna risposta”.
Cosa ti porti dietro dall’esperienza di Olbia? “Olbia mi ha dato tanto, mi ha accolto come se fossi olbiese da una vita, mi ha coccolato, mi ha fatto diventare uomo e mi ha accettato con tutti i miei pregi e i miei difetti. Io mi porto dentro il calore e la vicinanza che solo Olbia e i suoi tifosi sanno trasmettere. Avere realizzato novanta gol con la maglia bianca, tutti in serie C, mi riempie d’orgoglio e rende questo momento meno triste.
Sono peraltro consapevole che l’Olbia calcio negli ultimi anni si sia spesso identificata con il mio nome, con il mio modesto contributo che unito a quello di tutti i miei compagni hanno conferito alla società prestigio e ammirazione da parte di tutti. Nella vita non sempre i soldi sono tutto. Se avessi puntato solo sul denaro sarei andato via alcuni anni fa, invece la mia filosofia di vita passa attraverso i valori dell’amicizia, i buoni rapporti con la gente, nell’ambiente in cui vivi con cui devi essere perfettamente in sintonia come è capitato a me qui a Olbia. Sono stati sette anni di grandi soddisfazioni, ho imparato a conoscere Olbia e gli olbiesi oltre ad aver incontrato compagni d’avventura straordinari”.
Quali compagni di squadra nell’Olbia ricordi con maggiore piacere? “Sicuramente Luca La Rosa, Checco Pisano, Biancu, Ladinetti, Bianchimano e Occhioni. Uomini con grandi valori oltre ad essere bravi professionisti”.
Tra gli allenatori a chi ti senti più legato? “Mereu uomo di grande equilibrio, Canzi bravo stratega, Filippi molto preparato, Occhiuzzi colui che è riuscito a tirare fuori il meglio di me e infine Castricato”.
Adesso dici qualcosa sull’Olbia squadra. “L’Olbia mi mancherà tanto e spero che presto possa ritornare nel calcio che conta. Adesso non serve cercare di capire cosa è successo alla squadra bianca nel corso del campionato appena concluso, ora è il momento di programmare il futuro per un pronto ritorno in serie C, e poi chissà”
Torneresti all’Olbia? Non risponde, con gli occhi lucidi sorride e saluta. Il Pontedera lo aspetta ma il suo cuore resterà legato all’Olbia. Ciao Daniele, grazie per tutti questi anni e in bocca al lupo per la tua nuova avventura. Olbia non dimentica.