Una notizia che si attendeva da tempo. Da oggi il laboratorio di Emodinamica dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia sarà in grado di assicurare tutti i giorni della settimana, giorno e notte, interventi di angioplastica primaria. Questo, in buona sostanza, significa che si potrà mettere la parola fine alle trasferte dei cittadini del territorio di Olbia colpiti da infarto durante il fine settimana. Fino a ieri, infatti, la disponibilità del personale medico non era sufficiente per assicurare il servizio a tempo pieno e questo costringeva i pazienti a rivolgersi agli ospedali di Nuoro e Sassari, con tutti i rischi che ne derivavano. La Asl ha adeguato l’organico del reparto di Emodinamica che sarà composto da tre medici e sette infermieri. “A breve – hanno assicurato il commissario della ASL Paolo Tecleme e la dott.ssa Rosanna Pes, direttore del reparto di Cardiologia – potremo contare su 4 medici e 8 infermieri. Numeri che rappresentano l’optimum per gestire al meglio l’interno servizio”.
Il laboratorio di Emodinamica della Asl 2, parte integrante dell’Unità di Terapia intensiva coronarica (Utic) – Cardiologia, diretto dalla dottoressa Rosanna Pes, è stato inaugurato nel marzo del 2011 e, da allora, ha garantito la sua attività nelle giornate infrasettimanale, per 6 ore al giorno.
Ora, grazie alla riorganizzazione e al potenziamento del Servizio, il Laboratorio sarà operativo 24 ore al giorno, anche nel fine settimana: “L’Azienda sanitaria in questi mesi, grazie alla preziosa collaborazione dei professionisti che vi lavorano, ha cercato di riorganizzare il servizio nell’intento di garantire una maggiore sicurezza alla nostra popolazione: ora, abbiamo potenziato il percorso della rete per la diagnostica e il trattamento delle patologie cardiovascolari, incrementando la diagnostica di primo e secondo livello sul territorio e la gestione delle patologie acute nel laboratorio di Emodinamica, che ora finalmente raggiunge la piena attività”, spiega nel corso della conferenza stampa il commissario della Asl di Olbia, Paolo Tecleme, insieme al direttore sanitario Salvatore Ortu, e al direttore amministrativo David Harris.
Da oggi, in ogni momento del giorno e della notte, un’ equipe formata da un cardiologo emodinamista esperto e 2 infermieri professionali dedicati alla sala di emodinamica saranno reperibili in caso di chiamata del 118 per eseguire un’angioplastica (PTCA) primaria.
Come riconoscere l’infarto e come comportarsi:
–Dolore al torace: senso di oppressione, peso, costrizione dolorosa al centro del petto che può anche irradiarsi a una o ad entrambe le braccia, alle spalle, al dorso, al collo, alla mandibola o allo stomaco;
–Fiato corto: spesso accompagna o precede il dolore;
–Altri segni di accompagnamento possono essere: sudorazione fredda, nausea, senso di stordimento o svenimento, malessere diffuso.
In caso di dolore toracico sospetto che persiste oltre 5 minuti occorre chiamare il 118 (evitare di recarsi in ospedale con i propri mezzi). Gli operatori, sempre collegati con l’Unità di terapia intensiva dell’ospedale di Olbia, invieranno on line l’elettrocardiogramma, che verrà immediatamente letto dal Cardiologo in servizio, che farà una diagnosi immediata e stabilirà se attivare il percorso per effettuare un’angioplastica (PTCA) primaria, evitando così ulteriori conseguenze per il paziente.
Alcuni numeri della Asl di Olbia
Nel 2009 e nel 2010 la Asl di Olbia ha speso circa 1 milione e 800 mila euro l’anno per la mobilità passiva di galluresi che per interventi di emodinamica si dovevano rivolgere ad altre Aziende sanitarie.
Nel corso del 2014 nel laboratorio di emodinamica di Olbia sono state eseguite 450 coronarografie e 200 angioplastiche (di cui circa 35 primarie), mentre circa 40 pazienti sono stati trasferiti in altre Asl per interventi di angioplastica primaria avvenute nelle ore di chiusura del Laboratorio di Emodinamica di Olbia.
“Con la nuova riorganizzazione, questo non avverrà più: i pazienti potranno stare tranquilli”, assicurano i manager della Asl di Olbia che, nel corso della conferenza stampa, insieme a Rosanna Pes, direttore dell’Unità di Terapia intensiva coronarica (Utic) – Cardiologia, hanno illustrato le novità che da oggi consentiranno alla popolazione colpita da infarto acuto del miocardio con “ST sopraslivellato” di accedere, in qualsiasi ora del giorno e della notte, al Laboratori di Emodinamica di Olbia.
“Il laboratorio di Emodinamica è la struttura dedicata allo studio invasivo del cuore e delle coronarie (le arterie che “nutrono” il muscolo cardiaco), struttura in cui vengono trattate le sindromi coronariche acute ed in particolare l’infarto miocardico.
C’è infarto e infarto – precisa Rosanna Pes, direttore dell’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. “L’infarto miocardico acuto è la conseguenza della occlusione persistente di una coronaria che determina il blocco del flusso di sangue e ossigeno in quella sezione di arteria. Si tratta di una patologia cardiaca che mette a rischio la vita del paziente, prognosi che fortunatamente è stata ridotta notevolmente grazie all’avvento di farmaci, ma soprattutto grazie a tecniche interventistiche mirate alla riapertura della coronaria chiusa.
Questa procedura si chiama angioplastica coronarica e consente di ripristinare il flusso del sangue, limitando il danno contrattile che il cuore potrebbe subire. L’entità del fenomeno in Sardegna risulta seguire il trend nazionale: nell’Isola si registrano mediamente 3000/3500 infarti all’anno, a Olbia si parla di circa 300 sindromi coronariche acute”.
“Come direzione aziendale stiamo cercando di riorganizzare i processi assistenziali dell’Azienda sanitaria – ha aggiunto Tecleme – per migliorarli e permettere alle strutture di lavorare al meglio. Quello dell’Emonidamica era anche una questione di sicurezza sociale e di serenità per la popolazione. Ora finalmente, anche grazie allo spirito di servizio degli operatori, siamo riusciti a migliorare l’assistenza”.