Olbia. La lunga stagione del civismo, nata con le ultime elezioni comunali, si chiude. Da oggi il Partito Democratico torna a esistere formalmente in consiglio comunale a Olbia con un gruppo unico, pronto a guidare l’opposizione in una fase politica che si annuncia cruciale. A comunicarlo è stato il vicepresidente della Regione Sardegna Giuseppe Meloni, durante un incontro con la stampa nella sede provinciale di via Danimarca.
“È un giorno di festa per il PD regionale – ha detto Giuseppe Meloni – vista l’importanza che il partito ha in una città come Olbia. Ci siamo presentati alle elezioni passate come lista civica, ma oggi la logica del civismo puro è superata. Alle ultime elezioni siamo andati oltre le più rosee aspettative e oggi, con Ivana Russu capogruppo, stabiliamo una nuova collocazione politica. Ci prepariamo alle prossime elezioni comunali, previste tra due anni. Dopo aver vinto in Regione, a Sassari, Cagliari e Alghero, puntiamo sulle imminenti elezioni a Nuoro e poi su Olbia. È qui che metteremo cuore e testa per la conquista della città. Ringrazio tutto il gruppo, in particolare Pietro e Mariangela”.
Pietro Spano, coordinatore cittadino, ha sottolineato la portata politica della svolta: “Siamo particolarmente fieri del raggiungimento del gruppo unico in consiglio. Usciamo dal paradigma dell’‘Olbia perfetta’, una narrazione costruita da un governo di destra capace solo di annunci. Non si parla più di PUC o di PUL ma solo di un progetto ITI che risale al 2016, quando al governo c’eravamo noi. Prima di Nizzi non si viveva nelle palafitte, ma è chiaro che gli atti pianificatori, di cui il centro destra non brilla, oggi andranno riprogrammati”.
Mariangela Marchio, nella doppia veste di consigliera e coordinatrice provinciale, ha evidenziato il valore simbolico del momento: “Sono contenta che si sia ricomposto il partito proprio dopo il mio ingresso in consiglio. Ringrazio Stefano Spada per il testimone che mi ha passato e ringrazio la città, la ‘grande mela della Sardegna’, che mi ha accolto anni fa. Siamo il primo partito in Gallura ed era necessario avere un unico gruppo. Mentre a livello nazionale vediamo emergere populismi da Olbia mandiamo un segnale alternativo di unità con attenzione ai giovani e alle categorie non rappresentate”.
Gianluca Corda ha lanciato una critica dura sulla condizione dell’aula: “La nostra è un’ala del Consiglio totalmente svilita. Il 95% dell’attività amministrativa passa dalla giunta, il consiglio è ridotto a mero ratificatore. Gli atti arrivano senza discussione. Abbiamo parlato di disagio giovanile, di scuola per persone con disabilità, siamo stati pungolo della maggioranza, anche senza dibattito. Aspettiamo di vedere come il sindaco si comporterà sulla Tari mentre del rischio idraulico e del Piano Urbanistico non si parla più. E continuiamo a sottolineare che ci sono commissioni consiliari che non si riuniscono da anni”.
Maddalena Corda ha attaccato l’impostazione amministrativa attuale: “Viviamo in una città che va avanti a colpi di ordinanze. Per fare qualche esempio, sono state tolte le panchine dalle piazze ed eliminate le isole ecologiche. Noi abbiamo una bella idea di città e siamo pronti a programmarne il futuro. È il momento di farci sentire e di mettere da parte la mitezza per provare, invano, a dialogare con la maggioranza”.
Antonio Loriga ha posto l’accento su alcune battaglie: “È davvero un bel momento per noi. Non entrerò nei dettagli di ciò che non va ma voglio ricordare che l’ITI dell’Ansa sud lo abbiamo voluto noi, mentre il sindaco inizialmente lo osteggiava. Oggi lo definisce un fiore all’occhiello. Troppo spesso il governo cittadino dimentica intere zone. Non dimentichiamo la battaglia contro i depositi di gas che Nizzi voleva nel cuore della città. Per fortuna persino il TAR ci ha dato ragione”.
Ha chiuso l’incontro Ivana Russu, neo capogruppo: “Ringrazio i consiglieri per l’unità raggiunta dopo 12 anni di frammentazione. È arrivato il momento di accelerare l’opposizione in linea con il mandato elettorale che continua a premiare il PD. In questa città sembra vietato dissentire. Chi lo fa viene isolato, fino a generare tensioni personali. Sono oltre vent’anni che questa città è governata dal centrodestra. Dopo così tanto tempo, si finisce per amministrare come se la città fosse un fatto privato. Le scelte della maggioranza non considerano l’esistenza dell’altro. E i risultati, nel lungo termine, si vedono: emergenza abitativa, povertà in crescita, allarme microcriminalità”.
Per la capogruppo “il PD non è il partito del ‘no’. Siamo favorevoli alla rimozione dei parcheggi dal molo Brin, ma servono vere alternative, con spazi anche per le piccole barche degli olbiesi. Siamo contrari al porto dei maxi yacht. Abbiamo una visione diversa, più coerente con l’identità della città. Il piano del centro storico lo abbiamo voluto noi. Il lungomare, l’ansa sud: tutto parte dal nostro lavoro. L’opposizione è viva, più unita e forte. E se non ci sarà spazio per il dibattito in consiglio, lo porteremo fuori”.
All’incontro non ha potuto partecipare per impegni istituzionali Rino Piccinnu, che ha comunque aderito formalmente al gruppo unico del Partito Democratico, confermando la volontà di partecipare attivamente al nuovo percorso del partito in consiglio comunale.
Il gruppo ha risposto alle domane dei cronisti su alcuni temi. Sui non classificati della Giunrta, accusata di “invisibilità”, il PD conferma la posizione: “Non è cambiato nulla rispetto alla precedente classificazione”.
Sull’abbattimento delle sopraelevate, il gruppo si è detto favorevole, “ma a patto che prima venga realizzata la viabilità alternativa”.
Per quanto riguarda il Piano del centro storico, voluto dall’ex assessore di centrosinistra Carlo Careddu, il PD ribadisce che “serve per ricucire la città e aprire un nuovo confronto con RFI, con l’obiettivo di creare nuove piazze e, sopratutto, nuovi parcheggi”.
Infine, sulle candidature per Provincia e Comune, il PD annuncia che lavorerà per costituire un campo largo sia in Gallura che a Olbia e presenterà un proprio candidato per entrambi gli enti.