
Almeno 30 morti accertati e un numero imprecisato di feriti. E’ questo il bilancio della simulazione denominata “Squalo 2015”, di un disastro aereo avvenuto a 20 miglia da Olbia. L’esercitazione internazionale, per la presenza di un nave turca e militari provenienti da oltre dieci nazioni, coordinata dal Comando della Direzione Marittima di Olbia, sede del 16° Maritime Rescue Sub Center, ha impegnato centinaia di uomini e donne durante tutta la mattinata e si è protratta fino al pomeriggio di oggi. La manifestazione si è svolta alla presenza del prefetto di Sassari Pietro Giardina e del direttore marittimo Pietro Preziosi.
Dal mare al porto di Olbia. Un viavai continuo di mezzi navali e aerei che scaricavano salme e feriti. Un primo fondamentale triage con assegnazione dei codici, il pronto intervento e, a secondo delle gravità, l’invio all’ospedale Giovanni Paolo II. Oltre ai militari, sono stati dispiegati sul campo anche il servizio di Protezione Civile del Comune di Olbia, del 118 e della Croce Rossa. Tutte le forza in campo hanno ruotato intorno al dispositivo terrestre di soccorso con la realizzazione di un Posto Medico Avanzato. Nel video in fondo all’articolo alcune fasi del soccorso a terra e le dichiarazioni del prefetto di Sassari Pietro Giardina.
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