
Come da tradizione il Venerdì Santo ad Olbia ha vissuto il momento più intenso della settimana di Pasqua. Davanti ad una folla imponente si è consumato il rito de “S’iscravamentu” (Lo schiodamento ), la rievocazione della deposizione del Cristo dal supplizio della Croce. La rappresentazione di quest’anno è stata caratterizzata da una novità: il racconto dal pulpito e stato letto in sardo logudorese dal parroco di Nostra Signora del Regno di Ardara (SS) Tonino Cabizzosu, contrappuntato dai canti, sempre in lingua sarda, del Coro Olbia Folk Ensemble diretta dal maestro Cristiano Deriu. I colpi di martello sul legno dei Confratelli della Santa Croce, Nardino Degortes e Piero Piva, interpreti di Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo i quali, secondo il Vangelo di Giovanni, chiesero il corpo di Gesù a Pilato, che glielo concesse, sono stati gli attimi di maggiore coinvolgimento per le centinaia di persone che hanno riempito la chiesa di San Paolo.
Dopo la deposizione un lungo serpentone di fedeli ha seguito il parroco don Gianni Satta nella solenne processione che si è mossa dalla chiesa, ha attraversato il centro storico della città passando per l’antica via La Marmora ed è risalita per il corso Umberto fino al rientro in chiesa.
Al termine della cerimonia la Confraternita ha consegnato ai fedeli i rami di pervinca, la pianta benedetta, dal fiore violaceo, disposta alla base del simulacro del Cristo che gli olbiesi usano mettere sotto i materassi di casa a protezione della famiglia. Nel video in fondo all’articolo, ripercorriamo la sintesi del rito de “S’iscravamentu”.
Domenica ore 10.00: Messa dei bambini, alla conclusione della quale ci sarà la tradizionale distribuzione dei pani (Su Bibbilliu). Alle ore 11.30 celebrazione de “S’Incontru” tra la Madonna e il Cristo, con due processioni che si incontreranno in Piazza Regina Margherita. A seguire, presso la parrocchia di San Paolo, la Messa Solenne concluderà le celebrazioni pasquali. (il video de “S’Iscravamentu” è in fondo all’articolo”)