
Non rilascia dichiarazioni ai giornalisti il Presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi in visita ad Olbia per l’inaugurazione ufficiale del Mater, futura struttura sanitaria avanguardistica finanziata con i petroldollari (o petrol-euro), del Qatar. Più che dribblarci però il Presidente tira dritto, fermandosi di tanto in tanto come una star tra due ali di folla per firmare autografi e dispensare sorrisi prima di raggiungere la luccicante berlina corazzata che lo porterà chissà dove. Stamattina era Melfi per suggellare “centinaia di assunzioni grazie al job act”, oggi in Gallura per inaugurare il mega investimento che, come ha dichiarato Lucio Rispo ai nostri microfoni, aprirà i battanti il 1° dicembre, del resto la firma del rogito oggi c’è stata, quindi l’ultimo ostacolo apparentemente è stato abbattuto.
L’uomo però non è distratto: nel discorso ufficiale coglie lo spirito gallurese: “Ho visitato Olbia e qui ho visto tanta voglia di futuro! – esclama il Presidente del Consiglio con un accento toscano che neanche il miglior Crozza saprebbe imitare -. E’ bello – continua – quando una comunità si incontra come qui adesso, quest’opera che era stata bloccata e che ora stiamo sbloccando, deve diventare una delle cose positive per il Paese”:
Il Mater Olbia quindi declinato come simbolo della rinascita italiana secondo Matteo Renzi che tira in ballo anche i lavori del G8 della Maddalena: “Trovo vergognoso che un cantiere di quella importanza sia fermo, ma presto lo sbloccheremo”. Tutto serve per contrastare e demolire l’altro leitmotiv del discorso del Presidente che da Olbia vuole sferzare un paese che sente odore di mogano: “Basta piangerci addosso – ripete allo sfinimento -. Quello che si sta facendo con il Mater Olbia deve essere uno degli esempi per un’Italia che presto deve tornare a guidare l’Europa, a prescindere da chi la governerà, tanto tra dieci anni saremo rottamati anche noi”, promette.
Poi tocca all’economia: “Dobbiamo aprirci alla globalizzazione – (altro leitmotiv) – e chi più della Gallura e di Olbia in particolare lo sta facendo?”. Musica per le orecchie degli amministratori e del sindaco Gianni Giovannelli che annuiscono soddisfatti dalla platea accanto agli alti esponenti della Qatar Foundation guidati da Rashid Al Naimi.
“Ottocento milioni di nuovi consumatori si affacceranno sul pianeta nei prossimi anni – continua Renzi – avranno bisogno di prodotti di qualità per cui dobbiamo scegliere se diventare protagonisti sapendo attrarre gli investimenti oppure continuare a piangerci addosso” (ancora una volta).
C’è anche la parentesi del dolore in questa giornata di sole abbacinante: “Faccio mio l’impegno del sindaco sul post-alluvione, vengo da una città dove si è verificata una tragedia simile (1966, Firenze), e vi dico che capisco perfettamente la ferita che si è aperta sul territorio. La lotta contro il dissesto idrogeologico è un investimento per l’Italia e in questo senso non ci faremo fermare da alcun inciampo burocratico”, ri-tuona con il suo accento toscano.
Le uniche indiscrezioni da un appuntamento calibrato solo sui discorsi ufficiali arrivano dal post-incontro del Presidente del Consiglio con una rappresentanza dei lavoratori di Meridiana, ed anche lì è stato dispensato ottimismo a chili : “Siamo moderatamente fiduciosi – spiegano ad Olbianova due barbuti portavoce in divisa da piloti –. Renzi ci ha detto, senza però darci garanzie, che il Governo sta valutando il piano industriale di altre aziende interessate ad entrare in Meridiana che potrebbero invertire la rotta portando la società verso lo sviluppo. Attendiamo notizie nelle prossime ore”, confidano incrociando le dita. Voglia di futuro insomma, sotto il sole della Gallura, qualcosa continua a muoversi. In fondo all’articolo una parte del discorzo di Renzi durante la cerimonia.