
Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, è morta domenica sera, a 90 anni. La celebre stilista, conosciuta in tutto il mondo, nutriva un amore fortissimo per la Sardegna e, in particolare, per Porto Rotondo dove trascorreva le sue vacanze sin dagli anni Sessanta. Un amore che lei ha sempre dimostrato con atti concreti, con impegno, passione e umiltà, sostenendo importanti iniziative, come il Teatro e il Campanile, destinate a lasciare un segno nel paese.
Con la sua straordinaria generosità e sensibilità aveva promosso, insieme al cardiologo, suo caro amico Piero Zappadu, al sindaco di Olbia Gianni Giovannelli e alla Croce Bianca, l’iniziativa “Cuori in Coro” finalizzata a dotare l’Ospedale Giovanni Paolo II di indispensabili attrezzature elettro-medicali.
Ha visto nascere e crescere Porto Rotondo, con un affetto che non è mai venuto meno e nella sua splendida villa di Punta Volpe, disegnata dall’architetto Gianni Gamondi, ogni particolare interno ed esterno riflette l’immenso amore e il rispetto che Mariuccia aveva per la natura e per l’ambiente.
In una intervista che mi aveva rilasciato qualche anno fa, aveva sottolineato questo concetto. “Ho bisogno di una casa per mettere davvero radici in un luogo, ma non potrei scegliere una casa se non in un luogo di cui apprezzo lo spirito oltre che la bellezza naturale. Quello che conta di più è sempre il “genius loci”, con il quale devo sentirmi subito in sintonia.
E un’altra cosa che ho subito amato della Sardegna è il suo indimenticabile profumo di cisto, lentisco e macchia mediterranea. A Porto Rotondo ho trascorso le vacanze più belle e felici delle mia vita. Prima di trasferirmi nella villa di Punta Volpe, avevo un appartamento affacciato sul porticciolo, quando era ancora relativamente tranquillo. Mi piace l’atmosfera che si respira nel cuore del villaggio; amo incontrare gli amici che, come me, hanno creduto sin dall’inizio all’entusiasmante iniziativa dei Donà delle Rose.
Ricordo quel periodo come uno dei più coinvolgenti e fattivi. Veder sorgere e crescere questo luogo dell’arte e dell’amicizia mi dava un appagamento profondo. Conoscevo già Alghero e la zona di Oristano quando ricevemmo un invito del Consorzio della Costa Smeralda per trascorrere un week-end all’hotel Pitrizza. Un accompagnatore ci guidò alla scoperta della Costa Smeralda e ci fece vedere anche dei terreni.
Ma il discorso di un eventuale acquisto da quelle parti restò in sospeso mentre alcuni nostri amici artisti ci parlavano, sempre più entusiasti, di un altro paese che stava nascendo: Porto Rotondo.
La scintilla scoccò nel corso di un viaggio in barca fatto con Mario Ceroli e Daria Nicolodi, Enrico Gregotti, Lina Wertmuller e suo marito Enrico Job, mia sorella Giancarla e suo marito, il regista Francesco Rosi. Sono stata subito affascinata dal valore culturale ed artistico di questa esperienza. Non ho avuto alcuna esitazione; Porto Rotondo mi è sembrata subito più vera, comprensibile, umana ed armonica. Per questo mi innamorai del posto e comprai una piccola casa. A Porto Rotondo si viveva in un’atmosfera raffinata ma semplice allo stesso tempo, che rispettava in pieno il criterio con il quale questo posto era stato inventato, fondato e costruito.
Io avevo un appartamento a Rudalza, vicino a quello di Inge Feltrinelli; erano delle abitazioni quasi brutali nella loro semplicità ma carine ed eleganti. Poi, per un lungo periodo, ho preso in affitto delle ville fino a quando non ho sentito, forte, l’esigenza di averne una tutta mia.
Mi sono affidata all’architetto Gamondi e mi ricordo il balzo al cuore, l’emozione fortissima che ho provato quando mi ha mostrato, per la prima volta, il progetto della nostra nuova casa. Mi colpì il suo senso dello spazio che è anche il mio ed il rispetto totale dell’ambiente”.
L’amore per la Sardegna si rifletteva anche nella convivialità di “casa Krizia”. Dai suoi parenti sardi, Mariuccia aveva attinto ricette della tradizione isolana preparate con grande cura in ogni occasione speciale. Per tanti estati la casa di Krizia, a Porto Rotondo, è stata un “cenacolo” più che un salotto; un ritrovo per tanti amici, intellettuali, artisti e creativi; uomini e donne di cultura, molti dei quali sardi.