
La storia di Olbia attraverso le antiche testimonianze riemerse durante i lavori dell’Urban Center sarà “leggibile” esattamente nel punto in cui è venuta alla luce una parte delle 450 tombe della necropoli. I lavori procedono spediti per raggiungere l’obiettivo dell’apertura al pubblico per metà maggio in occasione della festa del Santo Patrono San Simplicio. Si sta lavorando alla passerella in legno e soprattutto all’impianto di illuminazione che sarà fondamentale per apprezzare la bellezza degli arredi che, come aveva anticipato il responsabile dalla Soprintendenza Rubens D’Oriano, saranno posizionati nei punti in cui sono stati ritrovati. Tra le assolute novità: un meraviglioso pozzo greco con tanto di acqua. Ecco le prime immagini dello stato dell’arte dell’opera di riqualificazione.
La passerella di legno posizionata parallelamente rispetto agli scavi che occupano un’aera di circa 1000 mq, permetterà una sorta di camminata nel tempo attraverso la millenaria storia dell’antica città di Olbia: Fase fenicia (750-630 a. C.), Fase greca (630-510 a. C.), Fase punica (510-238 a. C.), Fase romana (238 a. C. – 450 d. C.), Fase altomedievale (450-1000 d. C.), fino all’Età giudicale (1000-1350 d. C.).
Come ormai risulta ormai conclamato, il luogo di culto che ha attraversato praticamente tutte le fasi storiche, si trova sotto la chiesa di San Simplicio perché in varie occasioni di scavi fatti nel passato non sono mai emerse strutture di immobili intorno alla basilica minore. In fondo all’articolo le immagini dello stato attuale dei lavori di riqualificazione.