“Vorrei che Legambiente leggesse con più attenzione il documento “Allegato III.2 Alternative di Progetto” della documentazione per la VIA pubblicata dal MITE. Quel documento spiega chiaramente che l’obiettivo del Progetto EnerClima, proposto per Olbia e Gallura, punta esattamente al 100% di energia rinnovabile a “zero emissioni nette” in “equilibrio con l’ambiente” entro il 2050”. È la replica di Enerclima 2050 inviata da Antonio Nicotra, progettista/azionista del gruppo che intende realizzare a Olbia un polo dell’energia basato sulla trasformazione del gas metano.
“Il documento – riprende Nicotra – spiega che le tradizionali FER (eolico, fotovoltaico e idrico supportati da batterie elettriche) ed anche l’idrogeno verde (ricavato da idrolisi dell’acqua) non sono soluzioni sostenibili, come non è una soluzione sostenibile per un territorio “resiliente” la dipendenza dall’esterno col non far nulla ed aspettare che qualcun altro risolva i nostri problemi importando energia dall’estero (che non si sa neanche da quale fonte rinnovabile potrà essere prodotta). Il documento spiega come l’uso di biomassa convertita in biometano possa diventare la migliore soluzione rinnovabile supportata dalle altre FER.
La transizione temporanea attraverso il GNL fossile di importazione seguita da una seconda transizione al bio-metano gassoso e liquido di origine locale, supportata dalla crescita delle tradizionali FER è l’unica soluzione di energia 100% rinnovabile a “zero emissioni nette” in “equilibrio con l’ambiente” ed “autonomia energetica del territorio” individuata dal Progetto EnerClima per soddisfare le esigenze degli obiettivi di neutralità ambientale nel 2050.
La transizione dal metano fossile al biometano consente di continuare ad utilizzare le stesse infrastrutture energetiche (reti GAS, depositi GNL, Centrali Elettrica con turbo-GAS). L’utilizzo delle metaniere che importano il GNL dovrà essere solo temporaneo e necessario per una sostituzione rapida di carbone e gasolio col gas (Direttive Europee DAFI e FIT-4-55), finché non saranno realizzati i bio-digestori comunali che utilizzeranno la biomassa del territorio sottraendola ai sempre più gravosi incendi e inondazioni (causate dall’intasamento di canali) e raggiungere gli obiettivi del Green Deal entro il 2050.
Abbiamo recepito le principali obiezioni al progetto – conclude il documento – e lo stiamo modificando per evitare o mitigare gli effetti. Sarò lieto di discuterne al prossimo incontro pubblico e gradirei che gli oppositori al progetto EnerClima propongano un’altra soluzione 100% rinnovabile “concreta” rispetto a quella anch’essa 100% rinnovabile di EnerClima”.