Incontro emozionante, ieri sera, nel giardino dell’Archivio Mario Cervo, a Olbia, tra musica di altissimo livello, un tema di scottante attualità come quello dei Migranti e un racconto, tratto dalla raccolta “Il mare colore del vino” di Leonardo Sciascia, risalente al 1973. Questo è stato il filo conduttore del concerto “Terre di Nessuno” con il chitarrista Mauro Mibelli, la cantante Denise Fatma Gueye, il trombettista Giovanni Sanna Passino, il percussionista Peppe Albanese e il violinista Josè Vargas. Voce narrante: l’attore Claudio Laconi che ha magistralmente interpretato il testo di Sciascia, scritto nei primi anni Settanta, incentrato sulla piaga sociale dell’emigrazione clandestina nel Sud d’Italia.
Per il prossimo dicembre è prevista l’uscita del CD nato proprio dal progetto “Terre di nessuno” di Mauro Mibelli che ha centrato il suo obiettivo: recuperare e valorizzare la cultura musicale e le contaminazioni tra il jazz e la tradizione musicale mediterranea. Nel corso della serata, atmosfere, suggestioni, sapori, colori, profumi, scenari di vita, percorsi di speranza e di dolore, sono stati evocati da musica e parole d’autore, di grande intensità.
“La mia esperienza di concerti, in diverse città europee, – ha spiegato Mauro Mibelli – mi ha fatto capire che i confini non esistono più. E che la musica e l’arte riescono a fondersi e a creare nuove correnti ma senza mai prescindere dalle proprie radici artistiche. Le musiche di Terre di nessuno sono originali e hanno influenze mediterranee con contaminazioni scozzesi e irlandesi. Il filo conduttore però rimane la lingua sarda, che trasporta il pubblico in un viaggio immaginario che parte dalle coste sarde, attraversa il Mediterraneo e sbarca nuovamente nell’isola.
Il mio ringraziamento va a tutti i componenti del gruppo, ottimi musicisti che danno un fondamentale apporto agli arrangiamenti e all’intero progetto. Grazie anche a Claudio Laconi che ha adattato e interpretato con tanta sensibilità le pagine di Leonardo Sciascia su migranti clandestini, un testo vecchio ma significativo sorprendente per la sua tragica attualità”.