Roba da non credere ma in una campagna elettore che brilla, fino ad ora, per mancanza di idee ecco che escono quelli della Lista civica di Liberi che appoggia Augusto Navone come candidato a sindaco. Sui muri della città sono apparsi due poster giganti con con lo slogan “Non è tutto loro quello che luccica”. Splendida idea con il gioco di parole legato al sostantivo “oro”. Peccato che appartenga a una famosissima campagna elettorale firmata da Gavino Sanna che aiutò Renato Soru a conquistare la carica di governatore della Sardegna nel 2004.
Raggiunto al telefono nella sua casa di Milano, il pubblicitario originario di Porto Torres, passato alla storia con quella idea rivoluzionaria del primo lungometraggio “Dove c’è Barilla c’è casa” con le musiche di Vangelis, Sanna ha reagito da vero signore. “Incredibile – ha commentato con il solito aplomb inglese quando la moglie gli ha zoomato l’immagine di WhatsApp del muro di via D’Annunzio a Olbia -. Devo dire che mi porta indietro negli anni ma, ovviamente, non ne so nulla. Si tratta di un plagio”.
Ovvio che un pubblicitario del suo livello non si sarebbe mai ripetuto in maniera così banale ma “nessuno – sottolinea – mi ha chiesto l’autorizzazione ad usare il mio lavoro”
E ribadisce:”Nessuno mi ha chiamato. Ma sa – aggiunge con un sorriso che percepiamo dal suono della voce – io sono sempre stato molto buono con i ladri. Perché è inutile girarci intorno: chi si appropria di opere d’intelletto come anche una campagna pubblicitaria, commette un furto ed è perseguibile come se si rubasse un’auto o una mela al supermercato”.
Ma per tranquillizzare il gruppo di Liberi che fa capo a Marco Piro, Diego Sanciu, Eugenio Carbini e Tiziana Biscu (almeno questi sono per ora gli unici nomi comunicati a Olbianova), Sanna dice che non muoverà alcuna azione legale né richiesta di risarcimento. “Non farò nulla, non sono uno che che si arrabbia quando subisce un torto. Basteranno le semplici scuse anche su WhatsApp. Però si sappia che non è una cosa carina calpestare il diritto d’autore, chiunque sia stato”.
Pace fatta, anche se guerra non ce n’è mai stata a parte la tirata d’orecchie. Intanto, mentre la lista incassa un bel lancio pubblicitario, almeno fino a quando non avrà il buon gusto di rimuovere i poster, Marco Piro, ingenuamente gongola per avuto una bella idea e scrive: