Il blitz delle Polizia Locale avvenuto ieri mattina all’interno dell’ex mattatoio, oltre allo sgombero imposto alle persone che lo abitavano abusivamente, ha avuto il merito di attirare l’attenzione della cittadinanza su una struttura nata negli anni “50 e abbandonata al proprio destino dopo oltre 30 anni di utilizzo. Al termine dell’azione del Comando di Poltu Quadu avevamo chiesto al sindaco e all’assessore dell’Urbanistica, che fine avesse fatto quel progetto di riqualificazione approvato dal Consiglio Comunale. Careddu ci aveva risposto che proprio giovedì prossimo si incontrerà con i responsabili della For You Real Estate srl che metterà a disposizione dell’Amministrazione comunale circa 1 milione e 900 mila euro come oneri di scomputo e che sarà la stessa società ad occuparsi di portare a termine il progetto di riqualificazione dell’intera area su un progetto già realizzato dagli architetti Tomaso Pirina e Massimo Spano. “Se tutto andrà per il verso giusto – aveva commentato il vicesindaco Carlo Careddu – l’opera potrebbe essere consegnata alla città nel giro di un anno”. Con l’aito delle immagini virtuali Andiamo a vedere come l’ex mattatoio cambierà faccia.
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La struttura versa in stato di totale abbandono dagli anni “80. La superficie è di 870 mq e, come gli olbiesi sanno bene, l’edificio è composto da due corpi di fabbrica allineati e separati da una corte di 283 mq che consentiva l’accesso carrabile da entrambi i lati. Nel primo corpo di fabbrica – quello d’ingresso – si trova l’ex abitazione del custode (quella occupata di 5 cittadini rumeni che avevano persino realizzato un allaccio di frode dell’energia elettrica), gli uffici, i servizi igienici e due sale macellazione, tutte accessibili dal cortile interno.
La destinazione prevista dall’amministrazione comunale è quella di uno spazio polivalente dove potranno essere svolte attività espositive di arte contemporanea, sala di lettura, sala conferenze, sala per la musica. L’intervento – come si legge nella relazione di Pirina e Spano riguarda la riqualificazione complessiva dello stabile al fine di determinare un miglioramento delle qualità architettoniche dell’intero edificio, della sicurezza strutturale e dell’accessibilità dell’immobile.
Il progetto, concordato con la Soprintendenza per Beni Culturali di Sassari e con l’Amministrazione Comunale, prevede, oltre il cambio di destinazione d’uso, opere di restauro conservativo e di consolidamento strutturale. Sono previsti interventi di demolizione e ricostruzione solo per quanto riguarda le partizioni interne e la regolarizzazione delle aperture verso la corte interna.
Il progetto prevede inoltre il recupero di tutti i particolari architettonici, strutturali nonché quelli inerenti le attrezzature per l’attività di macellazione, rivalorizzandoli salvaguardando così la memoria storica del fabbricato. È prevista la realizzazione di una struttura in acciaio e vetro nell’attuale corte interna per rendere la struttura più funzionale permettendo così il collegamento tra i due corpi di fabbrica.
All’esterno verranno recuperate le cornici delle finestre e tutti gli elementi decorativi preesistenti, si prevede inoltre la realizzazione un locale tecnico interrato, della superficie di mq.17 circa ed altezza interna di mt. 2.40, da destinare come spazio per le pompe antincendio, oltre una vasca in c.a. da utilizzare come riserva idrica antincendio. L’area antistante verrà piantumata a prato, si realizzeranno dei camminamenti pedonali di accesso e delle aiuole su tutto il perimetro del fabbricato.