La pesante sconfitta nella gara interna infrasettimanale contro la Juventus Next Generation ha creato scompiglio in seno alla tifoseria bianca. Anche gli irriducibili sostenitori dell’Olbia hanno ormai gettato la spugna e la speranza sta piano piano lasciando il posto alla rassegnazione. Ma cosa è successo nell’Olbia?
A fine campionato 2022/23 la vecchia dirigenza provava a rinforzare la squadra partendo dallo zoccolo duro formato da un gruppo di calciatori esperti e i giovani già sotto contratto, a cui poi si aggiungevano altri calciatori in prestito da squadre importanti che avrebbero completato la rosa per affrontare dignitosamente il nono campionato di serie C.
Certo, non ci si poteva aspettare una sontuosa campagna acquisti, viste le risicate risorse giacenti nelle casse della società ma nonostante tutto, il Direttore Area Tecnica faceva ritorno dal calciomercato con alcuni importanti contratti di giovani promesse: vedi Rinaldi dal Parma, Motolese dal Bologna e Palomba dal Cagliari che durante il campionato hanno poi dimostrato di essere dei buoni titolari. Sta di fatto che senza soldi è difficile andare avanti. Gli sponsor acquisiti negli anni riescono a malapena a sostenere le spese vive e i costi più importanti ma per avere calciatori già affermati e di categoria servono i soldi o quantomeno una dotazione minima di denaro per presentarsi al calciomercato e poter scegliere cosa prendere.
Ecco che allora il Presidente Marino, consapevole delle difficoltà correnti, si è messo in moto per cercare nuovi partner e dal cestino dei bussolotti ha pescato la Swiss Pro Promotion. L’arrivo degli svizzeri in città ha dapprima generato fervore e trasporto, poi, terminata l’euforia del momento, la gente è preoccupata e si chiede: chi sono realmente questi nuovi proprietari dell’Olbia Calcio?
Chi siete? Cosa portate? Quanti siete? Un fiorino. Questa era la frase che tutti ricordano nell’esilarante scena del film “Non ci resta che piangere” con Massimo Troisi e Roberto Benigni. Che ogni volta che superavano la linea di frontiera venivano chiamati a pagare un Fiorino.
Adesso ad Olbia la gente si chiede chi sono gli imprenditori svizzeri che vorrebbero mantenere l’Olbia in serie C, costruire lo stadio e poi fare di Olbia e la Gallura un brand mondiale? Cosa hanno portato gli svizzeri ad Olbia e nell’Olbia?
Di solito, quando una squadra di calcio alla fine del girone di andata è penultima in classifica, la società provvede a rafforzare i ranghi attraverso calciatori che possono determinare e fare salire il livello tecnico della squadra. Nella recente campagna di rafforzamento del mercato di riparazione ad Olbia sono arrivati calciatori che ancora devono dimostrare le loro qualità. Certo è che se colui chiamato a curare il mercato di rafforzamento avesse avuto a disposizione un minimo di plafond, non avrebbe certo ingaggiato calciatori ancora in fase di recupero da noiosi infortuni.
Ma allora questi svizzeri, che per acquistare l’Olbia Calcio hanno dovuto costituire una newco e fin da subito hanno dichiarato di essere estranei al mondo del pallone, per quale motivo sono sbarcati ad Olbia? Cosa intendono fare per sostenere la società e la squadra di cui sono proprietari per il 70%?
L’amore per la maglia bianca è ancora vivo tra i tifosi e gli sportivi della città, tuttavia, essi non si accontentano più di parole e promesse, vogliono risposte serie, programmi concreti e fatti.
Per concludere, Massimo Troisi e Roberto Benigni nella famosa scena del film in questione avevano a loro disposizione i fiorini necessari per varcare la frontiera. Cosa riserva il futuro all’Olbia Calcio? Solo il tempo lo dirà.