Se nella giornata di sciopero del 19 febbraio ha aderito il 13% dei lavoratori e ancor meno quelli presenti alla manifestazione davanti al palazzo della Direzione, è facile comprendere che l’87% dei restanti lavoratori non ha condiviso i modi e i tempi di una protesta e malessere che attanaglia da ormai troppo tempo il mondo della sanità.
Allo stress determinato dal disagio e dai quotidiani sacrifici, si aggiunge il mancato riconoscimento per tutti i lavoratori di una parte dei loro diritti e dei conseguenti benefit salariali. L’azione posta in essere dalla CISL FP si inserisce, come consuetudine, in questo contesto specifico cercando di comprendere e individuare tempi e metodologie affinché vengano riconosciuti ai lavoratori i diritti e la dovuta ricompensa al sacrificio ed all’abnegazione con la quale compensano le criticità quotidiane nel proprio contesto lavorativo.
Il ruolo del responsabile sindacale è pertanto quello di inserirsi in tali dinamiche sollecitando la controparte a una realistica trattativa e contrattazione lasciando lo strumento dello Sciopero come ultima ratio, relegandolo alla conseguenza di una definitiva rottura della controparte. Il passaggio del “Rubicone” , come avvenuto da parte delle altre sigle sindacali, cosa porterà a vantaggio dei lavoratori ?
Non vi è alcuna certezza in tal senso. Esiste invece, da parte della CISL FP, la certezza di poter raccogliere un risultato concreto attraverso il contratto nazionale e i contratti decentrati mantenendo pertanto sempre aperto un canale di contrattazione con la controparte sempre nell’interesse dei propri iscritti ma dei lavoratori in generale. Appare perfino superfluo rimarcare la volontà di non essere strumentalizzati in qualsivoglia modo e da parte di chicchessia. Questa è la stella polare che guida le azioni della CISLFp e di tutti i suoi rappresentanti Rsu.
Alberto Giua
Coordinatore Sanità Gallura CISL FP