OLBIA, SAN PANTALEO. “Il giovedì mattina fin dalle 8 in paese c’era un viavai di gente, chiacchiere e molto movimento. Stamattina sembrava un giovedì di novembre”. Sono le parole di un commerciante di San Pantaleo, deluso e sconsolato per la decisione dell’amministrazione comunale di spostare il mercatino settimanale ad Olbia, in via Sangallo.
Nonostante la giornata caldissima nel borgo gallurese ci sono diversi turisti, ma niente di minimamente paragonabile al flusso di visitatori che arrivava ogni giovedì mattina dalla Costa Smeralda e da diverse località turistiche della costa nord-orientale. Molti vacanzieri, per lo più stranieri, chiedono come mai non ci sia il mercatino, nonostante sul loro smartphone sia indicato come una delle principali attrazioni della zone.
“I danni economici sono già evidenti – afferma un negoziante -. Se prima un supermercato vendeva
al mattino 80 panini adesso ne vende 20; se un bar vendeva 200 croissants ora ne vende 40. Sono
le conseguenze di questa scelta politica incomprensibile”.
Gli operatori economici e la comunità locale sono concordi sul fatto che il mercatino avesse necessità di una regolamentazione e una gestione più accurata. Erano note a tutti le criticità relative alla viabilità e all’eccessivo numero di persone che il giovedì mattina affollava la piazza e le vie limitrofe del borgo.
Così come si era d’accordo anche sulla scelta di ridurre il numero degli stalli degli operatori ambulanti, cercando di privilegiare l’offerta di prodotti e oggetti legati all’identità e alla tradizione sarda. Ma la decisione dell’ultimo consiglio comunale, che ha decretato lo spostamento del mercatino in città, ha lasciato di stucco gran parte della cittadinanza.
“Una soluzione si poteva trovare, volere è potere – sentenzia un abitante di San Pantaleo seduto sul
muretto che affaccia sulla strada principale -. Il problema non è solo la sicurezza. Se tutte le persone
che venivano a San Pantaleo andassero al mercatino in Via San Gallo i problemi sarebbero gli
stessi. È evidente che c’è dell’altro”.
Il riferimento è ai rapporti difficili fra il sindaco Nizzi e i venditori ambulanti. Qualche settimana fa il Tar aveva accolto l’istanza di sospensiva cautelare relativa alla riorganizzazione del mercato, accogliendo di fatto il ricorso dei venditori a cui era stata revocata la concessione. Poi la doccia fredda.
I commercianti lamentano di non essere stati coinvolti in un dialogo che avrebbe potuto portare ad
una soluzione migliore per tutti. Domani sera tuttavia il sindaco Nizzi sarà a San Pantaleo per un incontro con la popolazione.
L’argomento non sarà solo il mercatino cancellato (di qualche giorno fa infatti l’ordinanza che istituisce nelle vie del centro un’area pedonale H24), ma è facile pensare che i partecipanti chiederanno conto anche di questo argomento spinoso. Nel frattempo c’è chi cerca di approfittare del “buco” lasciato dal mercatino di San Pantaleo.
Dal 18 giugno al 10 settembre infatti ogni domenica mattina si svolgerà un mercatino nel centro di Abbiadori, mentre nei mesi di luglio e agosto un ulteriore spazio dedicato alla valorizzazione di produzioni artigianali e artistiche sarà ospitato all’interno della struttura Li Neuli Country Club, sulla strada provinciale San Pantaleo-Porto Cervo.
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