ARZACHENA. Un no inequivocabile e compatto ai progetti di impianti eolici offshore nelle acque del Tirreno centrale, poco distanti dalle coste della Sardegna nord orientale, è stato espresso nell’incontro pubblico “Quale futuro per il Nord Est della Sardegna?”.
Lo spazio Nexus del centro smeraldino ha accolto un pubblico molto numeroso e variegato, interessato a conoscere gli sviluppi e i rischi legati allo sviluppo di parchi eolici offshore. L’iniziativa, inclusa nel programma di appuntamenti “Agenda Blu” per la tutela dell’ambiente e la divulgazione di azioni sostenibili, è stata organizzata dal comune di Arzachena in collaborazione con il Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica.
Il sindaco Roberto Ragnedda ha messo in guardia i presenti da progetti che sono un vero e proprio attacco all’identità sarda. “Questi ladri di vento giocano sulla nostra ignoranza – ha detto il primo cittadino – e l’incontro di oggi ha una forte valenza informativa per evitare che lo scempio dei progetti speculativi presentati possa vedere la luce”.
Una visione confermata anche dal delegato all’Ambiente Michele Occhioni, che ha sottolineato come i parchi eolici offshore vadano ad insistere su un’area compresa all’interno del santuario dei cetacei, un’area marina protetta alla quale il comune di Arzachena ha aderito fin dal 2012 per attività legate al rispetto dell’ambiente e alla tutela delle specie marine.
I progetti di parchi eolici off-shore sono stati illustrati nel dettaglio da Maria Grazia Demontis, presidente del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica. I parchi si estenderanno per un’estensione di oltre 800 kmq, uno spazio pari a 134 volte l’isola di Tavolara. Le torri eoliche previste saranno in totale 240, con un’altezza di 200 metri e ancorate a piattaforme galleggianti.
Agostino Conti, matematico e tecnico del Coordinamento Gallura, ha evidenziato come i rischi dei progetti eolici offshore siano amplificati dalla mancanza di dati storici a riguardo che possano giustificare la rimuneratività di questi impianti. “Per verificare la sostenibilità economica dei parchi offshore – ha spiegato Conti – è necessario utilizzare le serie storiche delle osservazioni anemometriche tratte dagli anemometri. Ma in tutto il Tirreno centrale non è presente alcun anemometro”.
Per la realizzazione dei parchi eolici, in base a quanto affermato dai relatori, verranno prodotte 1.500.000 tonnellate di acciaio, necessarie per la produzione di 3148 gigawatt di energia l’anno.
All’incontro hanno partecipato i vertici del Consorzio Costa Smeralda con il presidente Renzo Persico, la consigliera regionale Cristina Usai, il presidente del consiglio comunale di Arzachena Mario Russu e altri esponenti dell’amministrazione smeraldina.
Presenti anche rappresentanti dell’Asl Gallura e il sindaco di Siniscola Gianluigi Farris, il quale si è detto molto preoccupato “dei progetti che potrebbero riguardare anche le coste della Baronia, rischiando di compromettere le attività votate alla pesca e al turismo di gran parte del territorio”.
.