OLBIA. È calato il sipario sulla sfida tra Olbia e Cynthialbalonga, con una vittoria netta e meritata per i Guardiani del Faro, che oggi hanno messo in campo cuore, grinta e qualità, lasciandosi alle spalle la zona pericolosa dei play-out.
Ma vogliamo partire dal triplice fischio finale, quando la squadra si è diretta verso la curva per raccogliere un abbraccio che vale più di mille parole. Da un lato, i tifosi hanno fatto sentire la loro voce, esprimendo delusione per il mancato allenamento in segno di protesta per i ritardi nei pagamenti; dall’altro, non hanno esitato a stringere forte i propri ragazzi, in un gesto carico di emozione e appartenenza.
La Curva, sempre presente, è il battito del cuore bianco, la voce instancabile che accompagna l’Olbia ovunque. In quell’abbraccio c’era tutto: rabbia, amore, sacrificio e speranza. Un legame vero, che va oltre il campo.
Il primo a presentarsi in sala stampa è l’allenatore della squadra ospite Giuseppe Ferrazzoli.
Mister qualche rammarico?
“No. È stata una partita iniziata bene e giocata bene per tutto il primo tempo. Poi abbiamo pagato le assenze dei titolari e da parte mia nulla da rimproverare ai ragazzi che hanno fatto una partita volenterosa contro una squadra che nel crescere della partita ha avuto più forza e più motivazione di noi”.
Come ha visto l’Olbia?
“Se il campionato dell’Olbia fosse iniziato nel girone di ritorno oggi sarebbe in lotta per le posizioni più alte. È una squadra forte in tutti i reparti, composta da calciatori importantissimi, poi in difesa possono contare su elementi come Buschiazzo e Arboleda. Noi abbiamo perso troppi punti per guardare alla parte nobile della classifica e nel girone di ritorno alterniamo vittorie e sconfitte senza vie intermedie”.
Ed ecco Ze Maria. Mister oggi grande risultato?
“Direi ottimo. Ci serviva una vittoria convincente era dalla gara contro la Puteolana che non facevamo un buon risultato attraverso il gioco. Oggi sono davvero soddisfatto perché ho visto una squadra concentrata e determinata”.
Cosa le è piaciuto dell’Olbia?
”Lo spirito giusto. La determinazione che in qualche partita è mancato (ndr partite contro Savoia e COS). La squadra è partita forte e già dal riscaldamento mi sono accorto che c’era concentrazione. Quella di oggi è una prestazione che ci serviva. Nessuna tabella di marcia, noi giochiamo ogni partita come se fosse una finale. Ci mancano quattro partite per cui viviamo alla giornata cercando i punti che ci daranno tranquillità”.
Arboleda è uscito per infortunio oppure perché già ammonito?
“Cristian ha subito una botta poco prima del gol di De Grazia, sentiva dolore ma lui è uno di quelli che non molla mai. Poi una volta negli spogliatoi, dopo che si è raffreddato, abbiamo concordato di farlo uscire precauzionalmente”.
Per quanto riguarda la vicenda stipendi dalla curva è emerso l’invito a pagarli.
“Su questo argomento sapete che non mi piace parlare. I ragazzi oggi hanno dimostrato che hanno un grande carattere, la società sa che non può sbagliare è un ritardo fisiologico ma la dirigenza sa che non ci devono essere ritardi”.
Mister tornando alla partita vogliamo soffermarci al tributo che la Curva ha dato a fine gara alla squadra?
“La Curva è troppo importante per la squadra, così come della città e di tutto l’ambiente, perché il sostegno dei tifosi genera entusiasmo per tutti. Questa simbiosi squadra, tifosi e città determina l’amore alla maglia ed è questo che a me interessa. L’ambiente deve andare insieme alla squadra nella stessa direzione”.
Poi saggiamente ammette che la mancata conferenza stampa di ieri è stata voluta proprio da lui (Ze Maria) per preservare la tranquillità della squadra ed evitare in un momento così delicato di dire cose sbagliate.
Una bella giornata di calcio, non solo per i tre punti conquistati, ma per il segnale forte lanciato dentro e fuori dal campo. L’Olbia c’è, con la testa, con il cuore e con un popolo che non smette mai di crederci.