
La carismatica Daria Bignardi ha conquistato il pubblico che, ieri sera, ha gremito la piazzetta-simbolo della cultura in città. La rassegna letteraria “Sul filo del discorso”, organizzata dalla Biblioteca Civica Simpliciana e promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Olbia, ha messo a segno un altro, grande successo con la presentazione di “Santa degli impossibili”, l’ultimo libro della conduttrice-scrittrice. La Bignardi ha scelto una formula nuova, risultata vincente: l’autopresentazione.
Da sola, sul palco, ha parlato del suo nuovo romanzo, “un distillato di parole”, rivelando retroscena, aneddoti, connessioni e stati d’animo dei vari personaggi partendo dalla lettura di alcuni brani. Ha poi risposto alle numerose domande degli spettatori, moltissimi dei quali sono suoi affezionati lettori. Daria Bignardi si è soffermata sul suo lavoro di conduttrice, autrice televisiva e scrittrice, “un sogno coltivato sin da bambina”, ora realizzato con quattro romanzi, tutti di enorme e meritato successo, pubblicati da Mondadori (Non vi lascerò orfani, Un karma pesante, L’acustica perfetta, L’amore che ti meriti).
Ha ribadito che il suo Karma è scrivere; “per questo guardo alla vita con gli occhi della narratrice, ho un ipersensibilità che mi fa entrare in contatto abbastanza in profondità col prossimo”. La sua padronanza della parola trova un’ennesima conferma in questo ultimo libro che ha come protagonista Mila, una quarantenne che nella vita avrebbe voluto fare altro, forse occuparsi di animali, forse di detenuti, comunque di creature deboli, ma si è ritrovata con un marito che ha la capacità di ferirla e una famiglia sulle spalle. E’ una donna poco determinata, evanescente, mistica e a suo modo sconfitta.
Leggendo il racconto si capirà cosa lega Mila a Santa Rita che si sposò contro il suo volere, rimase dodici anni con il marito ma, quando lui venne ucciso e morirono anche i suoi due figli, riuscì a seguire la sua vocazione: entrare in convento con un volo magico. Daria Bignardi ha definito “profondo” il suo rapporto con la spiritualità “Mi chiedo sempre il motivo di quello che accade e ora che invecchio tutto sembra connesso. Oggi capisco che il mio destino era scrivere, ma dovevo passare attraverso una serie di eventi. C’entra col fatto che mia madre, maestra, era studiosa di lingue e letteratura russa e sua madre una grande lettrice con un certo sguardo sul mondo. Niente mi sembra un caso, anche il fatto che a 6 anni stessi a casa in una Ferrara nebbiosa a leggere otto mesi all’anno i romanzi dell’800. E li leggessi e rileggessi provando emozioni forti. Sono esperienze che ti fanno diventare quello che sei”.
Ad applaudire Daria Bignardi, tra il pubblico, c’era anche l’amico-collega Giovanni Floris con la famiglia.
Domani, 18 luglio, la Rassegna curata da Marco Ronchi e Antonello Budroni, con il supporto operativo di Eliana Marotto e Matteo Micozzi, ospiterà un concerto-reading in memoria di Sergio Atzeni. I suoi scritti saranno interpretati da Elio Turno Arthemalle con il sassofonista jazz Gavino Murgia e con l’attore Claudio Laconi del progetto «Terre di nessuno», con le musiche di Mauro Mibelli, Giovanni Sanna Passino, Josè Vargas, Beppe Albanese e Denise Gueye. Ospite Rossana Copez, moglie dello scrittore scomparso.