Nell’epoca di internet, della telefonia cellulare accompagnata dalle varie applicazioni come Whats app, Telegram e decine di strumenti di comunicazione audio video in tempo reale, si può rischiare in caso di blackout, anche prolungat, con il fatale consumo delle batterie, di rimanere isolati. L’esempio si è avuto nella giornata di venerdì, quando, per alcune ore, è andato in tilt il satellite che assicurava il monitoraggio meteo. In quel frangente i radioamatori olbiesi hanno potuto sopperire alla mancanza di immagini fornendo al Centro Operativo Comunale rilevamenti e testimonianze costanti grazie alle stazioni radio di Golfo Aranci, Tempio, Monticanaglia, Santa Teresa Gallura, La Maddalena, Oschiri, Punta Saline ed altre.
E’ proprio in quei casi che la presenza dei radioamatori diventa fondamentale. Durante l’ultimo allerta meteo in codice rosso, come per tutto il tempo dell’alluvione del 1° ottobre scorso, la Sezione A.R.I. di Olbia ha svolto un ruolo insostituibile quanto prezioso.
I radioamatori hanno fornito al COC informazioni costanti e dettagliate attraverso una fitta rete di collegamenti non sono nel territorio di Olbia ma hanno assicurato la copertura con presidi fisici di tutta la Sardegna e persino nella penisola da Venezia fino a Caltanissetta passando per Roma e Napoli.
In questo modo le loro cronache hanno potuto seguire minuto per minuto il movimento delle perturbazioni durante lo spostamento del ciclone in tutta l’area del Mediterraneo. Il lavoro dell’A.R.I. è stato sottolineato dal governatore Pigliaru mentre il sindaco Giovannelli, che ha effettuato un collegamento radio con la Sicilia manifestando solidarietà ai “cugini” isolani colpiti anch’essi dallo spostamento del ciclone, e l’assessore Russu hanno formalmente ringraziato la grande famiglia dei radioamatori per la costante e preziosa presenza.