
Non c’è pace per via Calvani. Dopo l’abbattimento degli eucalipti secolari la maledizione del canale sembra abbattersi sulle nuove piante che ne hanno preso il posto. Tranne una sparuta minoranza riferita a 5 o 6 lecci, tra gli altri piantati lungo il marciapiede alcuni sono morti mente la maggior parte è in chiarissima sofferenza. Un fiocchetto di nastro bianco e rosso appeso al fusto ne indica con cruda chiarezza la condanna a morte. Il tutto nel silenzio dell’assessorato comunale dell’Ambiente che dal primo momento dei lavori di via Galvani si è defilato scaricando le responsabilità e decisioni sulla struttura tecnica del Comune.
In via Galvani c’è chi sostiene che erano già morti quando li hanno piantati. “Per troppo tempo sono rimasti dentro le buste di plastica”, dice una commerciante che ha assistito ai lavori di riqualificazione dal primo momento, mentre un signore che si definisce “esperto” sostiene che la “tazzina”, vale a dire lo spazio lasciato alle radici, sarebbe troppo piccola per consentire alla pianta di crescere.
A prescindere dalle cause della morte precoce, di certo i lecci di via Galvani dovranno essere rimossi dando ragione a chi ha sempre sostenuto che quella tipologia di pianta non è adatta all’ambiente salmastro dell’intera zona. Troppo tardi per ritornare agli eucalipti, mentre dal lato opposto proprio ieri sono cominciati i normali lavori di potatura. Ora, dopo una buona dose di improvvisazione, si spera che l’assessorato dell’Ambiente faccia il suo lavoro e intervenga per recuperare una situazione che necessità sicuramente più attenzione e rispetto.