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Olbianova

Primo giornale online di Olbia

Dopo il convegno sul rischio idraulico il Comitato di Salvaguardia annuncia l’invio di un dossier alla Corte dei Conti

18 Maggio 2015 ore 18:02 di Mauro Orrù    - 1 commento



“Agli olbiesi e a chi ama la nostra città – si legge in chiusura di un dossier elaborato dal Comitato di Salguardia Idraulica di Olbia -. I vandali la saccheggiarono nel 450 d.C., nel 1943 i bombardamenti, nel 2013 il ciclone Cleopatra. Basta, non vogliamo che altri “vandali in cravatta” ancora una volta la devastino con  vasche di laminazione in città”. E’ la provocazione riportata in chiusura del documento che il gruppo costituito in città in opposizione al progetto Mancini/Tilocca ha tutte le intenzioni di inviare, tra gli altri,  alla Corte dei Conti, “senza escludere, se necessario per la messa in sicurezza e il futuro  di Olbia, il ricorso al TAR”. Con buona probabilità la decisione di far arrivare all’universo mondo il dossier (scaricabile negli allegati in fondo al servizio) verrà presa già domani sera al termine del Consiglio comunale che tratterà l’argomento posto all’8° punto all’ordine del giorno. Resta confermata, intanto, per sabato 23 maggio, con partenza alle 9:30 da via Belgio (Palo Morgana), per finire davanti al Municipio, la protesta di piazza contro la realizzazione del “Piano Mancini”

 

Ecco il documento del Comitato di Salvaguardia Idraulica inviato a firma del presidente Felice Catasta.

 

“E così, mentre il Consiglio Comunale sta per riunirsi per discutere una mozione della minoranza sulle ricadute in città delle opere previste dal progetto della messa in sicurezza di Olbia, e la Maggioranza porta ad esaminare le osservazioni dei cittadini e ad approvare il Quadro delle opere da realizzare,  il nostro Comitato si è un’altra volta impegnato al coinvolgimento popolare chiamando a consulto i migliori specialisti, e non solo di idraulica, indicendo un convegno dal titolo “Le politiche del territorio a 18 mesi da Cleopatra”

 

Vi hanno partecipato

 

Antonio Tramontin, professore ordinario di Architettura Tecnica nella Facoltà di Ingegneria ed Architettura dell’Università di Cagliari Tema Pianificazione integrata;

 

Giovanni Barrocu, già professore ordinario di geologia applicata presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, a suo tempo direttore del Dipartimento di Ingegneria del Territorio, Consulente Scientifico dell’UNESCO sulla gestione integrata degli acquiferi costieri del Mediterraneo, autore di oltre  110 pubblicazioni. 

 

Hanno inoltre fornito i loro contributi:

 

Lo Studio Maione, fra i più importanti nel settore idraulico, progettisti degli scolmatori di Genova (da realizzare), che passano sotto la Città e che convoglieranno a mare parte del Fiume Bisagno per una quantità d’acqua doppia rispetto a quella prevista nel “nostro” scolmatore San Giovanni Paolo II; oltre che progettisti dello scolmatore (funzionante) realizzato a cielo aperto a Mantova;

 

Antonio Apeddu agronomo di Olbia;

 

Giovanni Liguori ingegnere già responsabile dell’Ufficio Regionale del Servizio Idrografico e Direttore Genio Civile di Oristano; 

 

Nicola Sechi, professore ordinario di Ecologia Urbanistica nella facoltà di Architettura dell’Università di Sassari “Ricadute sul Golfo”;

 

Andrea  Demuru  dello Studio D’Equipe di Olbia che ha fatto l’excursus storico di alcune fra le più particolari infrastrutture della Città (strade, fognature) con riflessi anche sull’argomento idrogeologico e che ha illustrato i vantaggi che potrebbero derivare alle Città se le zone attraversate dagli attuali canali, finalmente al riparo dalle piene, diventassero: la soluzione allo scarico delle acque bianche, il luogo dove creare spazi ludico – culturali, giardini, zone sportive, esposizioni ed auditorium aperti come a Siviglia, Valencia, Barcellona, Padova. 

 

A fronte di tanto impegno da parte del Comitato hanno partecipato al Convegno i soli Consiglieri Comunali Pizzadili,  Fancello  e  Midulla. 

 

Non è comunque mancato il dibattito, interessantissimo, animato dai tanti che non hanno perso l’occasione di parlare anche dei danni subiti, dei mancati risarcimenti e della volontà di voler combattere per il raggiungimento degli obiettivi che il Comitato si è prefissato. 

 

Per raggiungerli, si è affermato, continueremo a porvi il massimo impegno. Qualora,  le istituzioni continuassero a  “snobbare” le nostre considerazioni e proposte, inoltreremo il dossier predisposto, già a conoscenza dell’intero Consiglio Comunale e della stampa locale che ha partecipato alla nostra conferenza stampa del 13 u.s., ai Media Nazionali e agli organi preposti al controllo della pubblica amministrazione quali: Segretario Generale del Comune,  Corte dei Conti ed ANAC  al fine di verificare la correttezza  del procedimento seguito  dagli Amministratori  del Comune e dell’ADIS.  Senza escludere, se necessario per la messa in sicurezza e il futuro  di Olbia, il ricorso al TAR. 

 

I rischi che Olbia andrebbe a correre se venisse approvato il Piano che l’Amministrazione con tanta caparbietà continua a portare avanti, sarebbero di una portata così ampia che riteniamo andrebbero ad  abbracciare  settori vitali quali quello igienico sanitario, della qualità della vita, del valore del patrimonio immobiliare che, se non si avrà la forza di rivedere tutto, comporterebbero per tutti noi pericoli incombenti e sacrifici economici rilevantissimi in quanto di fronte a danni per  singoli cittadini, imprese ed enti, conseguenti alle opere deliberate per la mitigazione del rischio idrogeologico proposto:  allargamento di canali e vasche di laminazione  con sbarramenti in terra alti fino a 6 metri e con 400.000 mc di acqua che non si sa come defluirebbero in presenza di un evento meteorico di poco superiore a quello del 18  novembre 2013 che di per sé non sarebbe stato  eccezionale! 

 

Di tutto ciò l’Amministrazione Comunale verrebbe chiamata a risponderne con sprechi di risorse pubbliche incommensurabili, di cui inevitabilmente la Città tutta ne risentirebbe! 

 

Ecco perché vogliamo continuare a ripetere e gridare “FUORI L’ACQUA DA OLBIA”  chiaramente ci riferiamo a quella  alluvionale eccedente la portata dei canali”

 

Il coordinatore

Felice Catasta

 

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