
Voci di corridoio che si sono rincorse durante la giornata alla vigilia della riunione del CDA prevista per domani mattina (Venerdì 11 dicembre) vorrebbero che i giochi sul vertice del Cipnes fossero già fatti. Se fosse confermato la presidenza Consorzio sarebbe più vicina all’asse Buddusò/Monti che a Olbia. Dopo due fumate nere del Consiglio di Amministrazione, l’ultima il 3 novembre scorso, il rappresentante di Olbia, Gian Mario Giua, rischia di non avere la maggioranza dei voti. Bisognerà vedere come si muoverà il rappresentante degli industriali, Mario Gattu che nell’ultima riunione aveva detto chiaramente di avere un mandato indirizzato esclusivamente ad un voto all’unanimità. Si vedrà. Intanto proprio da Olbia arrivano dichiarazioni forti di Giorgio Spano, capogruppo del PD in consiglio comunale e del rappresenta del sindaco Giovannelli, Gian Mario Giua.
“E’ mia opinione – dichiara Spano – che la presidenza del Cipnes – spetti al rappresentante del Comune di Olbia. Da troppo tempo infatti l’Amministrazione Comunale non esprime nell’ente consortile la massima carica nonostante Olbia sia il Comune in cui il Cipnes ha la sede, l’agglomerato Industriale in cui sono presenti la totalità degli insediamenti produttivi e di fatto sia l’unico contribuente”.
Per inciso, è bene ricordare che il Cda del Cipnes è composto dal commissario della Provincia, dai rappresentanti dei Comuni di Olbia, Monti e Buddusò e dal rappresentante degli industriali. 5 Voti disponibili.
“All’anomalia della Legge Regionale – sottolinea Spano – che consente ai Comuni di Buddusò e Monti di decidere alla pari con il Comune di Olbia nonostante Buddusò non abbia una zona Industriale e il Comune di Monti rappresenti l’insediamento di due sole attività costituite da un ristorante e da un deposito di gas liquido, si aggiunge la ricerca di accordi politici che, se attuati, relegherebbero Olbia ai margini della governance dell’Ente.
Non è tollerabile che, mentre la politica Olbiese prende posizioni sulla spoliazione del territorio da importanti presidi, non si alzi una sola voce che rivendichi questo diritto. E’ auspicabile che, in particolar modo con le associazioni di categoria degli imprenditori e artigiani, continui il dialogo che non può essere interrotto da azioni unilaterali frutto di accordi mirati alla mera spartizione di potere a danno della Città”.
Giorgio Spano sostiene che il Comune di Olbia non possa essere chiamato alla propria responsabilità “solo quando gli operatori chiedono aiuto e sostegno ma è giusto che svolga anche il ruolo guida che gli compete”.
Gian Mario Giua, raggiunto telefonicamente in serata, dichiara dal canto suo che “Olbia e gli imprenditori devono avere entrambi un ruolo centrale nella governance del Consorzio. Un duplice impegno che non può essere eluso a vantaggio di rappresentanti di Comuni che non hanno certo i 700 ettari di territorio comunale destinato a insediamento produttivo come Olbia.
La città – aggiunge Giua – ha decine di ragioni per copianificare con il Cipnes quelle aree. Per discutere col consorzio di ambiente, di tributi, di sviluppo. Tematiche che non possono essere fatte calare sugli olbiesi a colpi di maggioranza nel Cda del Cipnes”