
Svolta nelle indagini sul caso dei presunti fiancheggiatori di Bin Laden arrestati ad Olbia il 24 Aprile scorso. Il tribunale del riesame di Cagliari, infatti, ha tempo sino a sabato per espletare l’esito dell’udienza, che potrebbe scagionare i due presunti terroristi, Sultan Wali Khan e Siddique Muhammad. La difesa, guidata dall’avvocato Luca Tamponi, ha insistito per la revoca della misura cautelare che vede i suoi assistiti relegati nel carcere di Nuchis dal giorno del loro arresto. “Abbiamo appurato l’inesistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dei due pakistani – dice l’avv. Tamponi -. Le frasi estrapolate dalle 12.000 intercettazioni effettuate sono decontestualizzate, non si ha la possibilità di stabilire il contesto in cui queste parole siano state riferite, pertanto non sono attendibili”.
Un altro punto a favore della difesa deriverebbe dalla non competenza degli interpreti che hanno tradotto le varie intercettazioni. ”Le traduzioni devono essere considerate inattendibili – ribadisce sempre l’avv. della difesa – poiché chi aveva il compito di decifrare le frasi dei miei assistiti oltre a non avere alcuna qualifica, avrebbe dovuto astenersi secondo l’articolo 145 comma 2, che vieta di svolgere determinati compiti se subentrano gravi ragioni di convenienza.
E gravi ragioni di convenienza subentravano davvero, poiché uno dei due interpreti aveva vissuto con l’indiziato nel 2005, per poi essere cacciato dalla casa e dal negozio gestito dal titolare sotto accusa, a causa di un litigio. Anche il secondo traduttore è da considerare non attendibile, poichè proveniente da una città a 500 km rispetto a quella dell’imputato, in cui si parla una lingua molto diversa e quindi di difficile comprensione”.
Irregolarità, imprecisioni, approssimazioni, dunque, sulle quale fa leva il legale dei pakistani. Entro sabato il tribunale del riesame di Cagliari deciderà le sorti dei due sospettati. Non resta che attendere.