Da questa mattina tutta l’Italia è diventata “zona protetta” per contrastare la diffusione del coronavirus: le norme restrittive e di contenimento, fino a ieri applicate solo in Lombardia e in altre 14 province del Nord Italia, valgono per tutto il paese.
Spostamenti.
Tutti gli spostamenti potranno avvenire nel rispetto della stretta necessità: la raccomandazione è quella di evitare di uscire di casa. Si potrà uscire per comprovate esigenze lavorative o per ragioni di salute o per situazioni di necessità, quali ad esempio l’acquisto di beni essenziali.
Si può quindi uscire per acquistare generi alimentari o farmaci. Come comunicato dal governo, dopo le scene di assalto ai supermercati avvenute in alcune parti d’Italia: “Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perchè sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare”.
Si deve comunque essere in grado di provare la necessità dello spostamento, mediante un’autocertificazione che potrà essere resa anche su moduli prestampati in dotazione alle forze dell’ordine. Come sottolineato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri, in caso di autocertificazione non veritiera si incorrerà nella violazione dell’articolo 650 c.p. (punita con l’arresto fino a tre mesi e con l’ammenda fino a € 206) oltre che dei reati previsti dal codice penale a tutela della salute pubblica.
Anche chi si sposta a piedi dalla propria abitazione dovrà portare con sè l’autocertificazione>. Ad affermarlo è Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile: “Uscire solo per lo stretto necessario. Si raccomanda di rispettare la distanza interpersonale di un metro e l’uso delle mascherine”.
E’ possibile lo spostamento tra Comuni diversi, dimostrando le comprovate esigenze lavorative: ciò significa che, ad esempio, ci si può recare a Olbia o in un comune diverso, purchè si dimostri che si sta andando o tornando al lavoro. Tale dimostrazione dovrà sempre avvenire o tramite l’autocertificazione o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. Sarà cura delle Autorità verificare la veridicità delle dichiarazioni rese.
Chiunque ha diritto di rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Una persona che si trova a Sassari o Cagliari, per esempio, potrà rientrare a Olbia dimostrando che qui abbia la residenza o il domicilio. Ogni successivo spostamento sarà possibile esclusivamente per esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute.
Il sito del governo specifica ulteriormente che: è consentito l’acquisto di beni diversi da quelli alimentari ma solo in caso di stretta necessità; è consentito andare ad assistere i propri cari anziani non autosufficienti, purchè siano adottate tutte le misure necessari per proteggerli dai contatti.
Sempre e in ogni caso, chi ha febbre o sintomi influenzali deve stare a casa, non recarsi al pronto soccorso e contattare il proprio medico di base per seguire le sue indicazioni. Il divieto di movimento è inoltre assoluto per chi si trova in stato di quarantena.
Pubblici esercizi.
Bar e ristoranti potranno restare aperti dalle 6 alle 18 e il gestore avrà l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Nonostante questo nella giornata di ieri e prima del D.P.C.M., tante attività di ristorazione e bar di Olbia hanno deciso autonomamente di sospendere l’attività. Anche al di fuori della fascia oraria 6-18 sarà possibile la consegna a domicilio di cibi e bevande, purchè si evitino contatti personali al momento della consegna.
Sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di ristorazione a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate idonee ad evitare assembramenti di persone e tali da garantire il rispetto della distanza di un metro tra le persone, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
Le medie e grandi strutture di vendita, nonchè gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali saranno chiusi nelle giornate festive e prefestive. Nelle giornate feriali il gestore di tali esercizi dovrà garantire il rispetto della distanza di sicurezza. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, fermo restando il rispetto delle modalità di accesso contingentate e di rispetto della distanza tra persone.
Scuole e Università.
Fino al 3 aprile è sospesa l’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università.
Cinema, musei, biblioteche e altri luoghi di cultura.
E’ stata disposta la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.