“Volare domani da Cagliari per Bologna costa 269 euro, mentre il volo per Pisa, il giorno successivo, costa 265 euro”. La denuncia arriva dall’Associazione Lavoratori Italiani Cassintegrati Meridiani (ALI) a firma del portavoce Marco Bardini, che affonda accusando la Regione di avere “sinora versato nelle casse delle low cost più di 80 milioni di euro e tali finanziamenti, ora mascherati,continuano tutt’oggi”.
Ecco il testo della nota stampa:
La Regione Sardegna ha “finalmente” ottenuto dal Governo la revoca del Decreto Ministeriale n. 36 del 2005 istitutivo della Continuità Territoriale 2, consegnando così al libero mercato il ricco bottino costituito da quelle rotte. Volare domani da Cagliari per Bologna costa 269 euro, mentre il volo per Pisa, il giorno successivo, costa 265 euro. Solo due esempi tra tanti. Ovviamente il bagaglio in stiva si paga extra e, se si vuol cambiare data, si deve rimetter mano al portafoglio. Inoltre, con le rarefatte frequenze e gli orari delle low cost bisogna mettere in conto le spese per 2 o 3 notti in albergo. Niente da fare per chi viaggia in barella.
Ed ecco così, alla fine, svelato il vero volto delle compagnie aeree c.d. low cost, tutte straniere, cresciute a dismisura grazie ai fiumi di finanziamenti pubblici ricevuti! Queste finte benefattrici, dopo aver piegato le compagnie aeree italiane, oggi quasi tutte fallite, e messo in mezzo alla strada decine di migliaia di lavoratori italiani, ora pretendono cifre da capogiro dai cittadini sardi, rendendoli così prigionieri nella propria Isola.
Si tratta di veri e propri “padroni dei cieli” …come se non bastassero quelli dei mari! Meridiana, sulle rotte minori (c.d. continuità territoriale 2) ha invece garantito per un decennio collegamenti quotidiani con andata e ritorno in giornata dagli aeroporti sardi verso le principali città italiane a costi ferroviari, certi e senza gravare neanche per un euro sulle casse pubbliche. Tutto senza balzelli occulti, con la possibilità di cambiare orario o data in qualsiasi momento e garantendo la mobilità – ora negata – a disabili o barellati.
Infatti, la Regione Sardegna, come molte altre regioni italiane, ha sinora versato nelle casse delle low cost più di 80 milioni di euro e tali finanziamenti, ora mascherati, continuano tutt’oggi. L’omessa vigilanza dell’Unione Europea sul rispetto delle regole di leale concorrenza è tra le principali cause del declino di Meridiana, dell’imminente disoccupazione dei suoi addetti e delle politiche commerciali vergognose delle compagnie low cost che ora pretendono cifre da strozzo da chi, vivendo in un’isola, non ha alternative all’aereo.
Per quanto sopra stiamo chiedendo che una delegazione di lavoratori di Meridiana e di cittadini sardi venga ricevuta a Bruxelles dalla Commissaria Europea alla Concorrenza Margrethe Vestager e dagli Europarlamentari italiani che già un anno fa ci avevano ricevuti promettendo supporto (mai visto!!), per chiedere: alla prima, di arginare la famelica, sleale voracità delle lobby delle low cost, attivissime proficuamente da decenni a Bruxelles; ai secondi di mantenere le promesse di supporto alla nostra azienda e al diritto alla mobilità dei sardi fatteci un anno fa e ancora totalmente disattese.