Come era ampiamente prevedibile Angela Corda è stata eletta segretaria del PD di Olbia con 574 voti pari al 63% conto i 334, equivalente al 37% di Graziano Asara. Sul fronte provinciale, sommando i delegati di Calangianus e degli altri circoli che avevano votato in precedenza, Tomaso Visicale ha avuto la meglio sulla candidata olbiese Ivana Russu. Sempre a Calangianus clamorosa vittoria per il neo segretario Michelino Lissia che ha battuto per un solo voto Simonetta Melis: 165 a 164. Angela Corda, a spoglio concluso intorno alle 2:00 del mattino ha dichiarato: “Sarò la segretaria cittadina di tutto il PD”.
Al di là di chi ha vinto e di chi ha perso il dato che conta di più è il numero dei votanti: 938. E’ il record degli iscritti al Partito Democratico. Alle 21:00, quando il “vigilante” Donato Riserbato della segreteria romana del PD ha chiuso il portone al secondo piano della sede di via Roma, c’era ancora tanta gente in fila con 15 euro e la carta d’identità alla mano. Prima il tesseramento nelle due salette adibite alle registrazione e da lì spostamento al seggio nel salone delle conferenze. Un via vai continuo che è filato liscio senza particolari scossoni. Intorno alle 22:00 la commissione ha aperto le urne e dopo una interminabile fase preliminare si è finalmente passati allo spoglio a mezzanotte in punto.
Al termine per quanto riguarda la votazione del segretario cittadino, Angela Corda ha totalizzato 574 voti, Graziano Asara 334, schede bianche 9, schede nulle 16. Per la segretaria provinciale, Ivana Russu ha avuto 556 preferenze contro le 342 di Tomaso Visicale (bianche 27, nulle 13) che viene eletto segretario per la somma dei voti provenienti da Calangianus e dagli altri seggi che si erano già espressi, sparsi per la Gallura.
Questa la cronaca del voto. Sul piano politico, però, i numeri non contribuiscono in alcun modo a cambiare le cose. Le divisioni restano, come è stato ampiamente dimostrato dall’evolversi della giornata. E così, mentre a fine spoglio Angela Corda sprizzava felicità per la vittoria, forse la prima senza ombre sub iudice, il suo avversario, Graziano Asara, si mostrava ugualmente soddisfatto per il risultato conseguito. Nella sede di via Roma, per tutto il giorno, si è respirata un’atmosfera tesa. Le due fazioni del partito non sono quasi mai entrate in contatto rimanendo fisicamente separate con i leader dei due raggruppamenti, Nardino Degortes (PD1) e Gian Piero Scanu (PD2) incapaci di scambiarsi persino uno sguardo, figuriamoci una stretta di mano. E tra poco la politica riapre il sipario con il Consiglio comunale che continua a vedere in maggioranza due PD e due capigruppo distinti. La pace è sempre più lontana.