OLBIA. Un furto pianificato ha scosso la tranquillità del ristorante Gil’s Quick di via Galvani nella notte tra venerdì e sabato. Alle 4:00 del mattino un malvivente, probabilmente non da solo, si è introdotto nel locale dopo aver praticato uno squarcio nella tenda sul retro per accedere alla veranda. Da lì ha sfondato le vetrate e si è impossessato della cassa, di vini di pregio, alcolici e persino diversi chili di cozze fresche per un bottino che supera alcune migliaia di euro.
“Dal 1982, da quando ho aperto il locale, non ho mai subito un furto – racconta il proprietario Gerolamo Gambella -. Dall’anno scorso l’ho affidato in gestione a questi due bravi ragazzi che lavorano sodo e garantiscono la qualità di sempre. Evidentemente sono stati sfortunati vista la visita di questa notte. Mi dispiace per loro”.
La dinamica del colpo è ora al vaglio dei carabinieri che hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di sicurezza. Le immagini mostrano chiaramente un uomo con il volto nascosto da un passamontagna mentre si aggira tra i tavoli del ristorante. Vista la quantità di merce trafugata, gli investigatori ipotizzano che il ladro abbia agito con un complice che lo aspettava in auto per facilitare la fuga e il trasporto della refurtiva.
“All’interno abbiamo trovato anche diverse macchie di sangue sul pavimento – racconta il gestore Daniel Badarau -. Probabilmente il ladro si è ferito spaccando la vetrata”. Un particolare che potrebbe rivelarsi prezioso per le indagini e per l’identificazione del responsabile.
Intorno alle 13:00, a pochi metri dal locale, sono state recuperate la stampante degli scontrini, il contenitore in plastica delle cozze e bottiglie di salsa, abbandonati probabilmente durante la fuga. Gli oggetti sono stati sequestrati dai carabinieri per eventuali rilievi dattiloscopici.
Il furto rappresenta un duro colpo per l’attività, gestita con passione e dedizione da oltre quarant’anni. La comunità locale si è stretta attorno ai gestori, esprimendo solidarietà per quanto accaduto. Le indagini proseguono serrate per individuare i responsabili di questo episodio che ha turbato la serenità di un’attività storica del territorio.