Se n’è andato anche lui, un altro pezzo di storia della Gallura, e non ce l’ha fatta a spegnere la sua ottantesima candelina, uno dei pochi traguardi a cui non è arrivato Raimondo Meloni, maestro di scuola, socialista nell’anima e nel cuore, padre di Giuseppe, consigliere regionale del Pd, reduce dal successo (anche se non ha conquistato la vittoria) delle primarie di partito.
Ci ha lasciato una persona perbene, intanto. E non per modo di dire. Gli appassionati di politica fin da quando portavano i calzoni corti (in questa categoria mi ci metto anch’io) lo ricordano quando, giovanissimo insegnante elementare iscritto al glorioso Psi, doveva sciropparsi una stradaccia lunga alcune decine di chilometri per raggiungere Tempio, sede della giunta comunale e poi del consiglio comunale dei quali ha fatto parte. Molti ignorano questa attività di Monduccio (preferisco chiamarlo così) e se ne domandano la ragione. Semplice: il suo bacino elettorale (Azzanì, Loiri, Porto San Paolo, Vaccileddi) faceva capo proprio a Tempio e i suoi interventi in aula erano ovviamente tutti incentrati sulla difesa di quel territorio tanto, troppo distante.
Socialista, sì. Profeta dell’autonomia, uno dei cardini della dottrina del partito di Pietro Nenni. Non è un caso che Monduccio, dopo aver coltivato il sogno per decenni, arrivò a ottenere l’affrancamento del “suo” territorio da altri Comuni. E quindi lui, alla storia, passerà come il primo sindaco del neonato e fiorente comune di Loiri-Porto San Paolo, la cui aula consiliare ospita per l’ultima volta un personaggio storico per quella comunità e non solo.
Il “cursus honorum” di Monduccio è di primo livello: dopo l’esperienza di Tempio e della guida del suo Comune, eccolo alla presidenza della Comunità Montana Riviera di Gallura, eppoi assessore, nel 2005, nella giunta della neonata provinciale di Olbia-Tempio, il suo ultimo incarico pubblico.
Riposti negli armadi, gli abiti di amministratore, Monduccio non ha smesso un attimo di far politica, dedicandosi a tempo pieno a suo figlio Giuseppe, suo erede, suo mentore, suo consigliere fidatissimo e ascoltatissimo. Non sarà sfuggito a nessuno il fatto che l’onorevole Meloni, oggi su Facebook, lo abbia definito il suo “Faro”. Già, Monduccio ha illuminato non solo la mente e l’attività del figliolo (che ha imparato in fretta), ma anche del Partito nel quale ha militato per tutta una vita, distinguendosi per la sua pacatezza, la capacità di analisi e di mediazione in un raggruppamento formato da autentici big della politica di casa nostra. Erano i tempi di Sergio Peralda, di Giuseppe Sotgiu, di Francesco Oggiano, di Toto Spano, di Mario Cocciu, dello stesso Nardino Degortes, diventato poi colonna portante di un elettorato che ha scelto Giuseppe Meloni come leader e aspirante a un posto nel Parlamento nazionale.
Nessuno pensi però a un Monduccio debole e remissivo, solo perché non era un rissaiolo. Ricordo bene, in occasione di un raduno culturale nella proprietà di Nardino Degortes, che Monduccio non esitò a esternare pubblicamente la sua contrarietà all’appoggio del folto gruppo socialista a Paolo Maninchedda (presente a quell’incontro) come governatore della Sardegna. Eppure, i leader dello schieramento che facevano (e fanno) capo all’ex senatore Antonello Cabras sembrava fossero entusiasti della nomination. Monduccio ebbe le forza, il coraggio e la baldanza di esprimere la sua contrarietà, anche a costo di essere messo in minoranza, senza preoccuparsi troppo di un eventuale ostracismo da parte dei compagni. Il dissenso, tra i socialisti veri, era e dovrebbe (oggi non è per niente scontato che sia così) ancora essere consentito.
Ciao Raimondo, anzi Monduccio, sarà difficile dimenticare il tuo tratto umano, e il tuo contributo a questo territorio, che troverò la sua naturale continuazione in Giuseppe. Che la terra ti sia lieve.
LUTTO A LOIRI POSTO SAN PAOLO
Il sindaco di Loiri Porto San Paolo, Francesco Lai, ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di venerdì 10 marzo 2023, in segno di stima, rispetto, gratitudine e partecipazione al profondo dolore della famiglia in concomitanza alla cerimonia funebre che si terrà alle ore 16.00 presso la parrocchia di San Michele ad Azzanì.
L’allestimento della camera ardente presso la sala consiliare del palazzo comunale, cosi da consentire la possibilità di dare a chiunque un ultimo saluto al caro ex sindaco Raimondo Meloni;
La presenza del Gonfalone Comunale e di una corona floreale dell’Amministrazione Comunale alle esequie;
La chiusura del Palazzo comunale per l’ intera giornata del 10 marzo 2023;
La chiusura di tutti i plessi scolastici, gli esercizi commerciali, delle imprese e delle attività artigianali, dalle ore 15.30 sino al termine delle onoranze funebri;
L’esposizione a mezz’asta della bandiera comunale, listata a lutto;
Di vietare, qualsiasi attività e comportamento in contrasto con il carattere luttuoso della giomata.