OLBIA. Combattere il disagio socio-economico e promuovere la rigenerazione urbana. È ciò a cui punta il progetto “Che bella impresa Olbia” presentato questa mattina alla stampa nella sala giunta del palazzo comunale.
L’iniziativa, che rientra nell’ambito dell’ITI (Intervento Territoriale Integrato), è finanziata dai fondi dell’Unione Europea, per un totale di 295mila594 euro, e si rivolge ai disoccupati e agli inoccupati residenti nei quartieri Sacra Famiglia e Poltu Quadu. Saranno loro, infatti, a presentare un progetto di sviluppo territoriale. Le 8 migliori idee verranno scelte per dare vita a un vero e proprio business plan.
“L’obiettivo è quello di preparare i nostri ragazzi ad avere maggiori opportunità di ricerca e occasioni di lavoro – ha detto il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, in apertura -. Questa iniziativa è un grimaldello importante in un periodo in cui non si cerca lavoro e in cui le imprese hanno grosse difficoltà a trovare collaboratori”.
Presenti alla conferenza Matteo Sartor, responsabile unico del procedimento, insieme a Debora Greco della Fondazione Giacomo Brodoloni con sede a Milano, Sergio Galasso di Itinerari Paralleli impresa sociale Srl di Roma e Gianna Masu, referente dell’Agenda Urbana per il comune di Olbia. Nello specifico saranno le due società insieme a Poliste Srl Società Benefit di Cagliari, affidatarie del servizio, a occuparsi della realizzazione del progetto.
“Il lavoro – ha dichiarato Sartor – prevede diverse attività legate alla cittadinanza attiva. Attraverso le enterprise competition verranno valuti e selezionati i progetti per sviluppare un business plan”.
L’obiettivo è quello di arrivare a 80 partecipanti ma potrà essere coinvolto anche chi non presenterà un’idea imprenditoriale. “Si potrà lavorare in team o singolarmente – ha spiegato Debora Greco -. Chi non avesse un progetto potrà votare l’idea più coerente con le proprie attitudini. I migliori 20 progetti accederanno alla successiva fase di formazione.”
“L’indagine territoriale riguarda l’area di intervento ITI, ovvero i quartieri Sacra Famiglia e Poltu Quadu – ha sottolineato Sergio Galasso – ma si allarga a tutto il corpo urbano. Il lavoro sarà online e offline, e ci serviremo degli spazi del MusMat e del Community Hub”.
I cittadini dei due quartieri potranno partecipare al progetto > attraverso la pagina dedicata in cui verranno pubblicati gli aggiornamenti dei vari step che riguardano l’iniziativa. Il percorso si concluderà a settembre 2023.