★ VIDEO ★ Un uomo che si ostina a seguire il rito della lettura del giornale seduto un una sedia che lui stesso ha tolto dal piano dove era riposta a gambe all’aria. É l’immagine simbolo che racconta le ultime vittime del decreto Conte in vigore fino al prossimo 3 dicembre: i centri commerciali. Perchè secondo il comitato di scientifico che detta l’agenda dei decreti del presidente del consiglio, gli assembramenti non si verificano nei supermercati, regolarmente aperti sabato e domenica, ma nei bar, nei negozi, nelle tavole calde collocati all’interno dei mega store.
D’accordo o meno con i grandi saggi non ci resta che adeguarci. Di certo i DPCM a macchia di leopardo, inventati per evitare che il popolo italiano pensi di essere rientrato nell’orrore del confinamento coatto come sta accedendo dalla settimana scorsa in Francia, finiscono per scontentare alcune importanti categorie produttive. Guarda caso proprio quelle che con grande fatica stavano provando a ripartire dopo il disastro degli ultimi mesi. In questo primo fine settimana di chiusura siamo andati a misurare il livello di tristezza all’Auchan e al Terranova. Di seguito il video ►