Chi si aspettava il dibattito in aula sul canone patrimoniale unico è rimasto deluso. L’argomento, come ha chiarito il presidente del consiglio comunale Marzio Altana, sarà all’ordine del giorno di una prossima seduta pubblica con la formula del “consiglio aperto”. La data verrà stabilità lunedì prossimo nella riunione dei capigruppo.
Ciononostante, in apertura, alcuni componenti dell’opposizione sono intervenuti in risposta alle dichiarazioni del sindaco, assente in aula, rilasciate durante la conferenza stampa del mattino.
“Abbiamo appreso dello spostamento della scadenza dell’imposta patrimoniale al 31 di marzo e questo ci fa piacere – ha detto Rino Piccinnu (Scelta civica) -. Riteniamo sia un’apertura che ci dà un po’ di tempo per ragionare. Però occorre dire che, a differenza di quanto ha dichiarato il sindaco ai giornalisti questa mattina, non è assolutamente vero che siamo in linea con le tariffe nazionali. Le tariffe di Olbia rispetto ad Alghero, Sassari, Cagliari, Quartu, Nuoro, sono triple, altro che in linea. Non diciamo sciocchezze, non possiamo costringere gli imprenditori a smontare le insegne. E parliamo tanto di cagliaricentrismo. Non è Cagliari che ci ‘ammazza’, siamo noi che ci stiamo ammazzando da soli”.
Eugenio Carbini (Liberi) ha sottolineato il momento difficile “che sta attraversando la nostra città. Aumenti del 400, 500% sono incommensurabili e inaccettabili. Esprimo la mia solidarietà alle aziende in difficoltà e invito coloro i quali fanno parte della maggioranza a prendere una posizione. È l’occasione di tirare fuori il coraggio e dire da che parte si sta. Gli imprenditori, oggi presenti nel pubblico, magari sono stati coccolati durante la campagna elettorale e ora vengono lasciati così. Non scarico tutto sulla maggioranza e non ne faccio una questione politica. Invito tutti a questo tipo di sensibilizzazione. È ora di prendere una posizione perché, parafrasando Gramsci, “Non apprezzo gli indifferenti”.
Ivana Russu (Coalizione Democratica) non ha gradito “che il sindaco si rivolge alla stampa e mai all’aula. Olbia è porta e motore trainante della Sardegna. Questa è la città, permettetemi di dirlo tra grandi virgolette, del “sogno americano”, dove ogni giovane è diventato piccolo-medio imprenditore, aprendo partita iva e cercando di crescere. Questo è il nostro tessuto sociale e va tutelato. Oggi il sindaco dice che i soldi servono per verde pubblico e servizi sociali. E allora perché la mensa per gli studenti è aumentata del 16%? È vero che la retta era molto bassa ma non è certo questo il momento di adeguarla visto anche quello che sta succedendo nel nostro Paese con gli annunciati aumenti dei costi per bollette ed energia”.
“Il sindaco non viene in aula a spiegarci il perché delle sue decisioni: lo fa nelle conferenze stampa o su Facebook – ha detto Gianluca Corda (Coalizione Democratica) -. Sindaco e consiglieri di maggioranza, credo debbano riflettere. Si sacrifichi qualcosa del punto di vista estetico per la città ma non si gravi su piccoli imprenditori olbiesi, altrimenti finiremo per essere una città che apre le porte alle grandi aziende da oltremare ma che sbatte la porta in faccia agli operatori della propria comunità”.
Al termine degli interventi della minoranza, dopo che il presidente Altana ha cancellato le prenotazioni per sentire le posizioni della maggioranza, rimandando l’argomento al prossimo consiglio comunale aperto, alcuni imprenditori presenti hanno lasciato l’aula aprendo uno striscione all’esterno del palazzo comunale. La protesta è solo rinviata.