In merito al dibattito del caro prezzi nei ristoranti di Olbia, provocato dalla pubblicazione della lettera di un lettore esasperato >, a cui ha fatto seguito la replica di Confcommercio, si registrano nuove posizioni.
La prima riguarda il conto di Sorbillo che qualcuno dei ristoratori olbiesi aveva bollato come falso ma lo stesso cittadino, al suo rientro da Napoli, risponde “ai miscredenti” inviandoci lo scontrino pagato. Per gli olbiesi, e questo è un dato oggettivo, spendere 20 euro per due pizze (Margherita extra è con doppia mozzarella) e bevande, è come un ritorno al passato…remoto.
Più equilibrata la riflessione di un altro cittadino. Costui sostiene che sia “un dato più che mai oggettivo e verificabile, anche se esistono delle eccezioni, che da un po’ di tempo a questa parte i prezzi siano aumentati considerevolmente. Pertanto penso che il signore che ha inviato la prima lettera abbia esagerato parlando di “cartello mafioso” e anche dicendo che la qualità dei prodotti dalle altre parti “è migliore”, ma anche Confcommercio non può negare che ci sia stato negli ultimi tempi un rincaro eccessivo, per cui, passare una serata in pizzeria con la famiglia o con gli amici è un piacere che di questi tempi dobbiamo valutare con molta attenzione”.
A riprova il lettore aggiunge di essersi recato pochi giorni fa in un ristorante pizzeria (cita un locale del centro) “e ho pagato un conto molto salato rispetto a quello che abbiamo consumato: 4 pizze, 1 coca, i birra, 2 bottiglie di acqua, 3 dessert e 2 caffè per un totale di 110€ !! Più che esagerato direi. Perciò occhio al listino prezzi prima di consumare e recensione negativa quando a questo si aggiungono surplus ingiustificati e qualità del servizio scarsa o insufficiente”.