L’Amministrazione di Olbia, sindaco e tre assessori, alza la contraerea e risponde dopo 12 giorni di polemiche alle bombe lanciate dall’opposizione in Consiglio comunale in merito alle spese per l’organizzazione degli eventi di fine anno. “Il Comune dice bugie”, aveva tuonato il 2 gennaio Forza Italia e per contrattaccare la Giunta chiama gli stessi organizzatori che si presentano con l’elenco della spesa. Come ormai tutti sanno, la materia del contendere sta tra le cose dette nelle conferenza di presentazione: “Si farà tutto con 110 mila euro + iva (134 mila euro) tutto compreso” e le delibere di Giunta, sbandierate dall’opposizione, che riportano invece 174 mila euro (Iva compresa). Una differenza di circa 40 mila euro che, secondo quanto dichiarato quest’oggi, sono stati utilizzati per alcune voci non preventivate in origine. Capitolo a parte i 30 mila euro per Musica dal Fango che in fase di rendicontazione si sono ridotti a 21mila.
Ecco le tre voci aggiunte in corso d’opera: 1) Fuochi d’Artificio (16 mila euro – verranno recuperati in altra data, causa mal tempo), 2) Comunicazione e spettacoli realizzati dall’associazione Pankomat Project sotto il titolo di Winter Fest (15 mila euro). 3) Ulteriori 9 mila euro di spese varie. Questo è quanto; almeno stando alle dichiarazioni. I dettagli delle rendicontazioni sono materia per i dirigenti degli uffici del Comune.
La domanda che abbiamo più volte rivolto durante la conferenza era solo una: perché non dichiarare le spese reali in fase di presentazione? La risposta arriva quasi nella parte finale dell’incontro con i giornalisti. A rispondere è il sindaco: “Io sono andato alla conferenza stampa del museo – ha detto Gianni Giovannelli – e avevo solo due elementi: il costo degli spettacoli di Giuliano Palma e Club Dogo vale a dire 110 mila euro + iva. Dopo quella data sono venute fuori altre cose: il rapporto con il Consorzio Centro Città per quanto riguarda i Pankomat che si sono occupati dei video e altre cose, l’organizzazione delle attività collaterali e i fuochi di artificio. La realtà è che si vuole montare una polemica velenosa attaccandosi ad un dettaglio – e aggiunge – Gli eventi di fine anno sono stati un mix che ha soddisfatto tutti: I giovani, i meno giovani, la Confcommercio, gli albergatori, il Consorzio Centro Città”.
Tutti contenti dunque. “Non abbiamo nulla da nascondere – ha sottolineato Ivana Russu –. Gli artisti possono piacere o non piacere ma tutto è stato fatto con assoluta trasparenza. Il risultato positivo nel centro storico c’è stato.” Per inciso lo spettacolo di Giuliano Palma è costato 67 mila euro mentre i Club Dogo 42 mila euro.
Musica dal Fango. “Originariamente lo spettacolo doveva tenersi il 18 novembre – ha detto l’assessore Russu -. Lo abbiamo spostato perché volevamo dare sobrietà della data. E’ per questo motivo che a cavallo delle feste natalizie gli artisti della penisola non hanno partecipato”.
Prima di fornire l’elenco delle spese Renato Piccinnu della Rg Music ha esordito: “Non sarà permesso a nessuno di trasformare l’evento Musica dal Fango in Musica nel Fango. A questo proposito vorrei ribadire una cosa importante – ha sottolineato Piccinnu -. Si è trattata di una una manifestazione di solidarietà agli alluvionati, la beneficenza la doveva fare il pubblico in piazza e il pubblico da casa”. Occorrerà attendere per capire quanto ha fruttato l’evento in termini di beneficenza. Gli artisti non hanno avuto nessun compenso per lo spettacolo trasmesso in diretta gratuitamente su Videolina. Nell’elenco delle spese fornite compaiono varie voci: dai 1.200 euro per le scenografie ai 3.600 del service luci e audio, ai 2.500 euro per lo schermo gigante. Dai 650 euro per il tecnico al collaudo ai 2.500 per il noleggio dei gazebo, agli 850 euro per la direzione artistica. E poi 900 euro di Siae, i viaggi e l’ospitalità degli artisti genovesi 800 euro, assicurazione, operai, bagni chimici ecc. Totale 21,5 mila euro, 8,5 mila euro in meno rispetto al budget di 30 mila contenuto nella seconda delibera.
Sindaco e assessori si sono dichiarati molto soddisfatti anche del bilancio in termini di ricaduta economica nella città. Per avvalorare la sensazione è stato chiamato Fabio Fiori, dell’Hotel Panorama, in rappresentanza degli albergatori del centro di Olbia . Fiori ha parlato (per la sola notte del 31 dicembre) di percentuali di riempimento tra il 70% e il 100% e di grandi affari per i bar e i ristoranti in cui si è verificato il tutto esaurito con incassi da record!