Il calciomercato di riparazione, operativo dal 2 dicembre, non ha ancora portato alcun movimento significativo nella rosa dell’Olbia Calcio. L’arrivo in città del principale finanziatore, avvenuto alcune settimane fa, aveva dato l’impressione di rasserenare gli animi di chi segue con passione le sorti dei bianchi. Tuttavia, una settimana è trascorsa senza novità di rilievo: a parte il ritorno del giovane Domenico Petrone dalla Primavera e la rescissione del contratto con Cristian Bianchi, nessun nuovo innesto è stato registrato.
A questo punto, è inevitabile chiedersi: Olbia, quale direzione intendi prendere?
La partita disputata sabato scorso a Sarno ha evidenziato chiaramente – se mai ce ne fosse stato bisogno – i limiti di una squadra passata per le mani di tre diversi allenatori, costruita senza una logica coerente né una visione strutturata capace di guardare al futuro.
È anche vero che la costruzione di una squadra di calcio è la parte finale di un combinato disposto dove prima ancora di pensare al calcio giocato bisogna fare dei ragionamenti e – soprattutto – avere chiare le idee su chi deve prendere decisioni importanti. Infatti, la scelta dei calciatori deve essere funzionale alla squadra ed incastonarsi alla perfezione con le idee dell’allenatore. Ma quale è la figura incaricata ad agire sul mercato insieme a Mister Ze Maria?
Dopo aver sollevato dall’incarico Ninni Corda, consulente di Swiss Pro che, va riconosciuto, aveva contribuito al ripescaggio e all’iscrizione dei blancos in Serie D, la società si trova senza una figura competente in grado di gestire con efficacia il mercato dei calciatori e, eventualmente, gli svincolati. Tomaso Tatti (in foto a sinistra), messo da parte forse troppo presto, aveva per cinque anni dato un contributo fondamentale nella costruzione delle squadre da affidare agli allenatori. Va detto che l’ex Direttore dell’Area Tecnica riusciva, nonostante le difficoltà, a comporre una rosa di Serie C con risorse economiche limitate e senza grandi investimenti da parte della proprietà.
Il 18 di dicembre chiuderà il mercato di riparazione e si potrà operare solo sugli svincolati ma per ora nessuna figura tecnica all’interno della società riesce a coniugare le richieste di Ze Maria (in foto a destra) con le risorse disponibili ed eventualmente con i calciatori. Quindi chi sceglierà gli eventuali prossimi acquisti semmai ci fossero new entry?
L’attuale rosa è composta da circa trenta giocatori, molti dei quali non sono mai scesi in campo. Sarebbe probabilmente opportuno sfoltire i ranghi – per risparmiare risorse finanziarie – ed inserire elementi capaci di rinforzare la squadra, garantendo una salvezza sicura e ponendo le basi per una programmazione chiara e strutturata.
La tifoseria invoca a gran voce il ritorno di Ragatzu, ma dalla società non arriva alcuna risposta alla piazza, né risulta che il bomber quartese sia mai stato contattato neppure a titolo puramente informativo. Eppure, Ragatzu tornerebbe volentieri ad Olbia, anche “a nuoto”.
Nel frattempo, il rapporto con i tifosi si fa sempre più freddo, mentre la squadra fatica a riconquistare l’entusiasmo e l’attrattiva del passato. Sabato 7 dicembre ad Olbia si è giocato un derby tra il Tavolara e l’Accademy del Porto Rotondo (campionato di seconda categoria), ad assistere all’incontro circa 500 spettatori che hanno confermato il desiderio della piazza di vedere calcio.
Il tempo stringe e le domande restano senza risposta. L’Olbia ha bisogno di chiarezza e di una guida forte per ritrovare la strada giusta e riconquistare la fiducia dei propri tifosi.