ARZACHENA. La comunità di Baja Sardinia perde la sua guida spirituale. È infatti venuto a mancare mercoledì scorso, 25 settembre, a Sassari padre Giacomino Canu, storico parroco della località turistica dalla fine degli anni ’70.
Padre Giacomino ha dedicato la sua vita agli altri, scegliendo di essere sacerdote di Cristo e mostrando da subito una sensibilità particolare verso gli ultimi, gli esclusi, gli individui messi all’angolo dalla società contemporanea. Apparteneva alla comunità del Pontificio Istituto Missioni Estere, con un’energia e una forza che lo hanno portato negli angoli più bui del mondo, a professare la parola del Vangelo e aiutare chi aveva bisogno.
Nel 1973, mentre era missionario in Marocco, ebbe un brutto incidente stradale dal quale venne fuori senza conseguenze grazie alla sua devozione a Sant’Antonio Abate. Decise quindi di improntare la sua vita traendo ispirazione dal santo, con un percorso che lo portò a diventare rettore della chiesa di Baja Sardinia, all’interno della parrocchia di Stella Maris.
Quando arrivò padre Giacomino quel lembo di costa conosciuto come Cala Battistoni aveva cambiato nome in Baja Sardinia, con la costruzione di alberghi, ville, ristoranti e servizi in grado di accogliere i primi turisti, ai confini della già celebre Costa Smeralda. Padre Giacomino divenne da subito un riferimento imprescindibile della comunità, radicata alle proprie tradizioni ma aperta al cambiamento e alle nuove frontiere del turismo.
Il sacerdote era una figura dal carisma unico, che diffondeva durante le omelie, con la sua vena artistica di pittore e scrittore e con il suo impegno in prima persona a rendere più accogliente e bella la chiesa di Sant’Antonio da Padova. Durante l’anno scolastico aiutava gli studenti in difficoltà con ripetizioni gratuite nelle varie materie e spesso lo si vedeva in giro con una moto verde, sempre disponibile ad aiutare chi chiedeva il suo aiuto.
Totalmente disinteressato ai protocolli rigidi della chiesa cattolica, durante l’estate permetteva ai fedeli che desideravano partecipare alla messa di ritorno dal mare di entrare in chiesa con ciabatte e costume da bagno, perché la parola del Signore non si basava su particolari codici di abbigliamento.
Spesso allestiva mostre con le sue opere, dalle quali ricavava introiti da devolvere alle missioni, e il suo impegno si manifestava anche nella scrittura, come confermato dalla sua opera “ Gli zingari meritano rispetto”, dedicato alla comunità Rom. “Padre Giacomino ha scelto di essere sacerdote di Cristo – ha affermato l’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba nell’omelia durante le esequie celebrate nella cattedrale di San Nicola a Sassari – e perciò la sua fatica è stata una fatica spesa per la missione, per il Vangelo, per la causa di Cristo”.
Anche la comunità di Baja Sardinia potrà dare l’ultimo saluto a Padre Giacomino, con due messe di suffragio che verranno celebrate nella chiesa di Sant’Antonio da Padova sabato 28 settembre alle 18:30 e domenica 29 alle 8:30.